giovedì 9 febbraio 2017


Coroncina di Riparazione 
al Santissimo Sacramento




Prima del Rosario:        Gloria - Pater -Ave -Angelo di Dio

sui grani grossi: 
        
 Dio mio, io credo, adoro, spero e Vi amo.
 Vi chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non Vi amano.


sui grani piccoli:       

- Sia lodato e ringraziato ogni momento
- il Santissimo e Divinissimo Sacramento


Alla fine:           

   - Santissima Trinità, Padre Figlio e Spirito Santo, io Vi adoro profondamente
   e Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo 
   presente in tutti i Tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, 
   dei sacrilegi e delle indifferenze da cui Egli medesimo è offeso.
   Per i meriti infiniti del suo Sacro Cuore e del Cuore Immacolato di Maria
   Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori.      

          Gesù, Maria Vi amo, salvate anime.

                  Gesù, Maria Vi amo, salvate anime sacerdotali.  

mercoledì 22 aprile 2015



Perchè il diavolo odia la Vergine Maria
...e perchè dovete amarla.


Non temete. Il vecchio serpente è impotente contro la Vergine Immacolata, perché nel progetto divino ella è lo strumento che Gesù userà per umiliarlo e distruggerlo.

Volete schiacciare la testa del serpente nella vostra vita? Volete passare in modo sicuro attraverso prove, tentazioni e tempeste per arrivare alla vostra Casa celeste? La risposta è semplice: fate ricorso a Maria. Amatela, siate suoi servi fedeli. Siate suoi cavalieri, suoi difensori, suoi apostoli.
Consacratevi a lei in modo totale e completo – perché nulla di ciò che le appartiene andrà perduto. Come ha detto con parole tanto belle San Giovanni Damasceno:
“Esserti devoto, o Vergine santa, è un'arma di salvezza che Dio dà a coloro che vuol salvare”.

venerdì 27 marzo 2015

Pregare per vivere



PERCHE' PREGARE?
Ti rispondo: per vivere.


Sì: per vivere veramente, bisogna pregare.
Perché? Perché vivere è amare: una vita senza amore non è vita. È solitudine vuota, è prigione e tristezza. Vive veramente solo chi ama: e ama solo chi si sente amato, raggiunto e trasformato dall’amore. 
Come la pianta che non fa sbocciare il suo frutto se non è raggiunta dai raggi del sole, così il cuore umano non si schiude alla vita vera e piena se non è toccato dall’amore.
Ora, l’amore nasce dall’incontro e vive dell’incontro con l’amore di Dio, il più grande e vero di tutti gli amori possibili, anzi l’amore al di là di ogni nostra definizione e di ogni nostra possibilità. Pregando, ci si lascia amare da Dio e si nasce all’amore, sempre di nuovo. Perciò, chi prega vive, nel tempo e per l’eternità.

E chi non prega? 
Chi non prega è a rischio di morire dentro, perché gli mancherà prima o poi l’aria per respirare, il calore per vivere, la luce per vedere, il nutrimento per crescere e la gioia per dare un senso alla vita.


Mi dici: ma io non so pregare! Mi chiedi: come pregare?
Ti rispondo: comincia a dare un po’ del tuo tempo a Dio. All’inizio, l’importante non sarà che questo tempo sia tanto, ma che Tu glielo dia fedelmente. Fissa tu stesso un tempo da dare ogni giorno al Signore, e daglielo fedelmente, ogni giorno, quando senti di farlo e quando non lo senti. 
Cerca un luogo tranquillo, dove se possibile ci sia qualche segno che richiami la presenza di Dio (una croce, un’icona, la Bibbia, il Tabernacolo con la Presenza eucaristica…). Raccogliti in silenzio: invoca lo Spirito Santo, perché sia Lui a gridare in te “Abbà, Padre!”. Porta a Dio il tuo cuore, anche se è in tumulto: non aver paura di dirgli tutto, non solo le tue difficoltà e il tuo dolore, il tuo peccato e la tua incredulità, ma anche la tua ribellione e la tua protesta, se le senti dentro.
Tutto questo, mettilo nelle mani di Dio: ricorda che Dio è Padre – Madre nell’amore, che tutto accoglie, tutto perdona, tutto illumina, tutto salva. Ascolta il Suo Silenzio: non pretendere di avere subito le risposte. Persevera.
 Come il profeta Elia, cammina nel deserto verso il monte di Dio: e quando ti sarai avvicinato a Lui, non cercarlo nel vento, nel terremoto o nel fuoco, in segni di forza o di grandezza, ma nella voce del silenzio sottile (cf. 1 Re 19,12). Non pretendere di afferrare Dio, ma lascia che Lui passi nella tua vita e nel tuo cuore, ti tocchi l’anima, e si faccia contemplareda te anche solo di spalle.

...Io sono la Via, la Verità, la Vita...
Ascolta la voce del Suo Silenzio. Ascolta la Sua Parola di vita: apri la Bibbia, meditala con amore, lascia che la parola di Gesù parli al cuore del tuo cuore; leggi i Salmi, dove troverai espresso tutto ciò che vorresti dire a Dio; ascolta gli apostoli e i profeti;   innamorati delle storie dei Patriarchi e del popolo eletto e della chiesa nascente, dove incontrerai l’esperienza   della vita vissuta nell’orizzonte dell’alleanza con   Dio.
E quando avrai ascoltato la Parola di Dio, cammina   ancora a lungo nei sentieri del silenzio, lasciando   che sia lo Spirito a unirti a Cristo, Parola eterna del   Padre. Lascia che sia Dio Padre a plasmarti con tutte e   due le Sue mani, il Verbo e lo Spirito Santo.
All’inizio, potrà sembrarti che il tempo per tutto   questo sia troppo lungo, che non passi mai: persevera   con umiltà, dando a Dio tutto il tempo che riesci   a dargli, mai meno, però, di quanto hai stabilito di   potergli dare ogni giorno. Vedrai che di appuntamento   in appuntamento la tua fedeltà sarà premiata, e ti accorgerai che piano piano il gusto della preghiera   crescerà in te, e quello che all’inizio ti sembrava irraggiungibile,   diventerà sempre più facile e bello. Capirai   allora che ciò che conta non è avere risposte, ma mettersi   a disposizione di Dio: e vedrai che quanto porterai   nella preghiera sarà poco a poco trasfigurato.
...l'anima mia magnifica il Signore...
Così, quando verrai a pregare col cuore in tumulto,   se persevererai, ti accorgerai che dopo aver a   lungo pregato non avrai trovato risposte alle tue   domande, ma le stesse domande si saranno sciolte   come neve al sole e nel tuo cuore entrerà una grande   pace: la pace di essere nelle mani di Dio e di lasciarti   condurre docilmente da Lui, dove Lui ha preparato   per te. Allora, il tuo cuore fatto nuovo potrà cantare il   cantico nuovo, e il “Magnificat” di Maria uscirà spontaneamente   dalla tue labbra e sarà cantato dall’eloquenza   silenziosa delle tue opere.
Sappi, tuttavia, che non mancheranno in tutto questo   le difficoltà: a volte, non riuscirai a far tacere il   chiasso che è intorno a te e in te; a volte sentirai la fatica   o perfino il disgusto di metterti a pregare; a volte,   la tua sensibilità scalpiterà, e qualunque atto ti sembrerà   preferibile allo stare in preghiera davanti a Dio,   a tempo “perso”. Sentirai, infine, le tentazioni del   Maligno, che cercherà in tutti i modi di separarti dal   Signore, allontanandoti dalla preghiera. Non temere:   le stesse prove che tu vivi le hanno vissute i santi   prima di te, e spesso molto più pesanti delle tue. Tu   continua solo ad avere fede. Persevera, resisti e ricorda   che l’unica cosa che possiamo veramente dare a   Dio è la prova della nostra fedeltà. Con la perseveranza   salverai la tua preghiera, e la tua vita.

Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato...
Verrà l’ora della “notte oscura”, in cui tutto ti sembrerà   arido e perfino assurdo nelle cose di Dio:   non temere. È quella l’ora in cui a lottare con te è Dio stesso: rimuovi da te ogni peccato, con la confessione   umile e sincera delle tue colpe e il perdono sacramentale;   dona a Dio ancor più del tuo tempo; e lascia che  la notte dei sensi e dello spirito diventi per te l’ora   della partecipazione alla passione del Signore. 
A quel   punto, sarà Gesù stesso a portare la tua croce e a condurti   con sé verso la gioia di Pasqua. Non ti stupirai, allora, di considerare perfino amabile quella notte perché la vedrai trasformata per te in notte d’amore,   inondata dalla gioia nella presenza dell’Amato, ripiena   del profumo di Cristo, luminosa della luce di Pasqua.
Non avere paura, dunque, delle prove e delle difficoltà   nella preghiera: ricorda solo che Dio è fedele   e non ti darà mai una prova senza darti la via d’uscita   e non ti esporrà mai a una tentazione senza darti la   forza per sopportarla e vincerla. Lasciati amare da Dio:   come una goccia d’acqua che evapora sotto i raggi del   sole e sale in alto e ritorna alla terra come pioggia    feconda o rugiada consolatrice, così lascia che tutto il   tuo essere sia lavorato da Dio, plasmato dall’amore dei   Tre, assorbito in Loro e restituito alla storia come dono fecondo. Lascia che la preghiera faccia crescere in te la   libertà da ogni paura, il coraggio e l’audacia dell’amore,   la fedeltà alle persone che Dio ti ha affidato e alle   situazioni in cui ti ha messo, senza cercare evasioni o   consolazioni a buon mercato. Impara, pregando, a vivere  la pazienza di attendere i tempi di Dio, che non sono   i nostri tempi, ed a seguire le vie di Dio, che tanto spesso   non sono le nostre vie.
Un dono particolare che la fedeltà nella preghiera ti   darà è l’amore agli altri e il senso della chiesa: più   preghi, più sentirai misericordia per tutti, più vorrai aiutare  chi soffre, più avrai fame e sete di giustizia per   tutti, specie per i più poveri e deboli, più accetterai di   farti carico del peccato altrui per completare in te ciò   che manca alla passione di Cristo a vantaggio del Suo   corpo, la chiesa. Pregando, sentirai come è bello essere   nella barca di Pietro, solidale con tutti, docile alla guida   dei pastori, sostenuto dalla preghiera di tutti, pronto a   servire gli altri con gratuità, senza nulla chiedere in   cambio. Pregando sentirai crescere in te la passione per   l’unità del corpo di Cristo e di tutta la famiglia umana. 

 
...pregando si gustano
i frutti dello Spirito Santo...
La preghiera è la scuola dell’amore, perché è in essa   che puoi riconoscerti infinitamente amato e nascere   sempre di nuovo alla generosità che prende l’iniziativa   del perdono e del dono senza calcolo, al di là di ogni misura di stanchezza.Pregando, s’impara a pregare, e si gustano i frutti   dello Spirito che fanno vera e bella la vita: “amore,   gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà,   mitezza, dominio di sé (Gal 5,22). Pregando, si diventa   amore, e la vita acquista il senso e la bellezza per cui   è stata voluta da Dio. Pregando, si avverte sempre più   l’urgenza di portare il Vangelo a tutti, fino agli estremi   confini della terra. Pregando, si scoprono gli infiniti   doni dell’Amato e si impara sempre di più a rendere   grazie a Lui in ogni cosa. Pregando, si vive. Pregando, si ama. Pregando, si loda. E la lode è la gioia e la pace   più grande del nostro cuore inquieto, nel tempo e per   l’eternità.

Se dovessi, allora, augurarti il dono più bello, se   volessi chiederlo per te a Dio, non esiterei a domandargli   il dono della preghiera. Glielo chiedo: e tu non   esitare a chiederlo a Dio per me. E per te. La pace del   Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la   comunione dello Spirito Santo siano con te. E tu in   loro: perché pregando entrerai nel cuore di Dio, nascosto   con Cristo in Lui, avvolto dal Loro amore eterno,   fedele e sempre nuovo. Ormai lo sai: chi prega con   Gesù e in Lui, chi prega Gesù o il Padre di Gesù o invoca   il Suo Spirito, non prega un Dio generico e lontano,   ma prega in Dio, nello Spirito, per il Figlio il Padre.

E   dal Padre, per mezzo di Gesù, nel soffio divino dello   Spirito, riceverà ogni dono perfetto, a lui adatto e per   lui da sempre preparato e desiderato. Il dono che ci   aspetta. Che ti aspetta. 



  Bruno Forte

venerdì 26 settembre 2014

Il Papa: no ai Cristiani vanitosi...

IL PAPA: NO A CRISTIANI VANITOSI, SONO COME UNA BOLLA DI SAPONE

Guardiamoci dalla vanità che ci allontana dalla verità e ci fa sembrare una bolla di sapone. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta. Il Pontefice, prendendo spunto dal passo del Libro di Qoelet nella Prima Lettura, ha sottolineato che, anche quando fanno del bene, i cristiani devono rifuggire la tentazione di apparire, di “farsi vedere”. 


Se tu “non hai qualcosa di consistente, anche tu passerai come tutte le cose”. Papa Francesco ha preso spunto dal Libro del Qoelet per soffermarsi sulla vanità. Una tentazione, ha osservato, che non c’è solo per i pagani ma anche per i cristiani, per le “persone di fede”. Gesù, ha rammentato, “rimproverava tanto” quelli che si vantavano. Ai dottori della legge, ha soggiunto, diceva che non dovevano “passeggiare nelle piazze” con “vestiti lussuosi” come “principi”. Quando tu preghi, ammoniva il Signore, “per favore non farti vedere, non pregare perché ti vedano”, “prega di nascosto, va nella tua stanza”. Lo stesso, ha ribadito il Papa, va fatto quando si aiutano i poveri: “Non far suonare la tromba, fallo di nascosto. Il Padre lo vede, è sufficiente”:

“Ma il vanitoso: ‘Ma guarda, io do questo assegno per le opere della Chiesa’ e fa vedere l’assegno; poi truffa dall’altra parte la Chiesa. Ma fa questo il vanitoso: vive per apparire. ‘Quando tu digiuni - dice il Signore a questi – per favore non fare il malinconico lì, il triste, perché tutti se ne accorgano, che tu stai digiunando; no, digiuna con gioia; fa' penitenza con gioia, che nessuno si accorga’. E la vanità è così: è vivere per apparire, vivere per farsi vedere”.

“I cristiani che vivono così – ha proseguito - per apparire, per la vanità, sembrano pavoni, si pavoneggiano”. C’è chi dice, “io sono cristiano, io sono parente di quel prete, di quella suora, di tal vescovo, la mia famiglia è una famiglia cristiana”. Si vantano. “Ma – chiede il Papa – la tua vita col Signore? Come preghi? La tua vita nelle opere di misericordia, come va? Tu fai le visite agli ammalati? La realtà”. E per questo Gesù, ha aggiunto, “ci dice che dobbiamo costruire la nostra casa, cioè la nostra vita cristiana, sulla roccia, sulla verità”. Invece, è stato il suo monito, “i vanitosi costruiscono la casa sulla sabbia e quella casa cade, quella vita cristiana cade, scivola, perché non è capace di resistere alle tentazioni”:

“Quanti cristiani vivono per apparire. La vita loro sembra una bolla di sapone. E’ bella la bolla di sapone! Tutti i colori ha! Ma dura un secondo e poi che? Anche quando guardiamo alcuni monumenti funebri, pensiamo che è vanità, perché la verità è tornare alla terra nuda, come diceva il Servo di Dio Paolo VI. Ci aspetta la terra nuda, questa è la nostra verità finale. Nel frattempo, mi vanto o faccio qualcosa? Faccio del bene? Cerco Dio? Prego? Le cose consistenti. E la vanità è bugiarda, è fantasiosa, inganna se stessa, inganna il vanitoso, perché prima fa finta di essere, ma alla fine crede di essere quello, crede. Ci crede. Poveretto!”.

E’ questo, ha sottolineato, è quello che succedeva al Tetrarca Erode che, come narra il Vangelo odierno, si interrogava con insistenza sull’identità di Gesù. “La vanità – ha detto il Papa – semina inquietudine cattiva, toglie la pace. E’ come quelle persone che si truccano troppo e poi hanno paura che le prenda la pioggia e tutto quel trucco venga giù”. “Non ci dà pace la vanità – ha ripreso – soltanto la verità ci dà la pace”. Francesco ha dunque ribadito che l’unica roccia su cui possiamo edificare la nostra vita è Gesù. “E pensiamo – ha affermato – a questa proposta del diavolo, del demonio, anche ha tentato Gesù di vanità nel deserto” dicendogli: “Vieni con me, andiamo su al tempio, facciamo lo spettacolo; tu ti butti giù e tutti crederanno in te”. Il demonio aveva presentato a Gesù “la vanità in un vassoio”. La vanità, ha ribadito il Papa, “è una malattia spirituale molto grave”:

“I Padri egiziani del deserto dicevano che la vanità è una tentazione contro la quale dobbiamo lottare tutta la vita, perché sempre ritorna per toglierci la verità. E per far capire questo dicevano: è come la cipolla, tu la prendi e cominci a sfogliare - la cipolla – e sfogli la vanità oggi, un po’ di vanità domani e tutta la vita sfogliando la vanità per vincerla. E alla fine stai contento: ho tolto la vanità, ho sfogliato la cipolla, ma ti rimane l’odore in mano. Chiediamo al Signore la grazia di non essere vanitosi, di essere veri, con la verità della realtà e del Vangelo”.
Fonte: Radio Vaticana

“Siamo al conto alla rovescia.

I segni, i 100 anni a Satana, la Madonna e Papa Francesco”

“Siamo al conto alla rovescia, non c’è più tanto tempo perché i segreti si compiano”. Così Paolo Brosio, giornalista e scrittore, su IntelligoNews ragiona sui segni dei tempi e sulle profezie della Madonna. E il discorso tocca Papa Francesco, la consacrazione del pontificato alla Madonna di Fatima, i cataclismi a cui stiamo assistendo e anche le persecuzioni contro i cristiani “che non sono solo fisiche, ma anche culturali”.
Terzo segreto di Fatima (o quarto come afferma Antonio Socci) e la Madonna di Medjugorje. Tempi di guerra e segni per Brosio…
“Sono in linea con il pensiero di Antonio Socci, lui ben prima di me ha scritto e spiegato benissimo tutto. Dobbiamo metterci in testa che i famosi 10 segreti di Medjugorje non sono altro che la prosecuzione dei tre di Fatima. E finora è stata svelata solo la metafora e non la profezia di Fatima”.
Ricordiamo che Papa Francesco, che ha voluto parlare con il Capovilla già segretario di Giovanni XXIII poi nominato proprio da lui cardinale, ha consacrato il suo pontificato a Fatima. Ha un senso logico Brosio? 
“Certo che ha un senso. Le profezie di Fatima che parlarono dell’impero sovietico, del pericolo del nucleare, del ruolo fondamentale di un Vescovo vestito di bianco colpito a morte, sono importantissime e riguardano l’umanità. Sono i peccati del mondo che finiscono per provocare cataclismi, guerre e situazioni catastrofiche. E oggi il Papa parla di una terza guerra mondiale frammentata. Il riferimento al momento che stiamo passando è chiaro e illumina i nostri ragionamenti”.

E i cristiani sono al centro dell’odio con una persecuzione…
“La persecuzione ai cristiani è diabolica. E’ cominciato tutto in Palestina, con lo scontro tra ebrei e palestinesi, quindi in Siria contro i cristiani. Poi lo scontro tra fanatici musulmani, che non c’entrano con quelli moderati. L’instaurarsi in Iraq del Califfato che si sta espandendo e l’incognita è su chi li finanzi. Poi c’è un’altra guerra mondiale, quella della crisi finanziaria. Europei e italiani in particolare sono andati in povertà. Io e Claudia Koll aiutiamo la Bosnia, l’Africa ma abbiamo sempre più segnalazioni ed esempi che il terzo mondo è arrivato in Italia. Poi ci sono i cataclismi naturali…”.
L’impazzimento del tempo come segno?
“E certo, è inutile che ci dicono che è tutto normale. La Madonna nei messaggi di Medjugorje ha fatto riferimento poi alla pace e a Satana che sta intralciando i suoi piani. E lui è scatenato, dalla prime apparizioni alle ultime, Medjugorje questo è, la Madonna ha parlato tanto ma è stata anche rifiutata, come per esempio accadde a Ghiaie di Bonate, anche dalla Chiesa stessa”.


Segni nefasti e speranza celeste. Parliamone…

“Più c’è il male, più c’è fame, più la gente riscopre i riti di preghiera mariana che conducono a Dio. Più la gente si converte più le conseguenze saranno meno pesanti. Satana sta mettendo alla prova il mondo e Dio gli ha concesso un secolo come annunciato il 14 aprile 1982 in un messaggio della Madonna a Medjugorje (e come racconta anche una visione di Leone XIII, ndr). Alla fine le forze del male non prevalebunt. Satana sa che dopo il verificarsi del 10 segreti ci sarà la purificazione e non potrà più far niente”.
Ma da dove parte questo secolo?
“Ma è logico! Il mio ragionamento è semplice. Dal 1917 al 2017, praticamente dall’apparizione a Fatima il 13 maggio. Il periodo più infernale sono i prossimi 4 anni. Quando nelle apparizioni la Madonna chiede di convertirsi, convertirsi, convertirsi, lo fa perché poi non ci sarà dato più il tempo di farlo. I Papi hanno rilevato la metà del Terzo Segreto di Fatima. Ma la la Regina della Pace dice: “Io sono venuta a Medjugorje per portare a compimento quanto detto a Fatima”.

Ma questo segreto, non svelato dai Papi, per Socci annuncia la distreuzione ei l martirio per gran parte del mondo. Una sorte di Apocalisse dopo il quale trionferà il cuore di Maria.
“Certo, ma prima che trionfi il Cuore Immacolato di Maria c’è da fare il calvario,  perché non si arriva alla Resurrezione senza passare per il Venerdì. Si deve passare per la Passione, ed è già iniziata. Guardate cosa succede in Africa, in Cina, in Iraq, i focolai dove i cristiani vengono perseguitati. E questa è solo la persecuzione fisica, poi c’è quella culturale che è in Europa, dove i valori cristiani sono morti, sono considerati ridicoli, tu parli di miracoli e ti ridono in faccia. La cultura laicistica non credente ha accelerato e ci sono già i primi effetti. Il potere giudiziario prevale sugli altri, e senza l’equilibrio dei poteri è il caos”.
Cosa chiede negli ultimi messaggi la Madonna di Medjugorje? 
“Tre elementi sono forti e ritornano negli ultimi messaggi: la preghiera per la Pace, la preghiera per il Santo Padre e quella per la conversione. Siamo al conto alla rovescia. Non c’è più tanto tempo per i dieci segreti,siamo alla fine dei 100 anni e Satana è scatenato. Ci sarà di tutto… però, attenzione, la Madonna sa e dà la via d’uscita. I primi due segreti sono ammonizioni, il terzo è il segno sulla collina, poi dal quarto al decimo sono profezie che si possono mitigare se torniamo a Dio. E’ questo il tempo”.