martedì 11 gennaio 2011

Maternità di Maria

MATERNITA’ DI MARIA

Maria esercita la sua maternità sempre, sia che noi ne siamo consapevoli, sia che non ne siamo consapevoli. Quello che possiamo fare noi è accogliere il dono della Madre, come tutti i doni di Cristo. Accogliere, come Giovanni, prendere con noi Maria nella vita, vivere questo rapporto madre-figlio con gratitudine e consapevolezza.
Come dice Giovanni Paolo II: «Significa prendere con noi – sull’esempio di Giovanni – colei che ogni volta ci viene donata come Madre.
Significa assumere al tempo stesso l’impegno di conformarci a Cristo, mettendoci alla scuola della Madre e lasciandoci accompagnare da lei»
C’è un altro brano che ci incoraggia a prendere con noi Maria. È un brano che sentiamo risuonare nel tempo di avvento prima del Natale:
“Non temere di prendere con te Maria, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo” (Mt 1,20). È l’invito dell’angelo a Giuseppe, mentre lui aveva deciso di ripudiarla in segreto. Questa maternità viene dallo Spirito, è dono dello Spirito . Lo è la maternità verso Gesù e lo è, ad immagine di quella, la maternità spirituale verso di noi. “Essa partorirà un figlio…”, dice l’angelo a Giuseppe.
Ecco in cosa consiste la maternità spirituale di Maria: partorire in noi Gesù.
È questa la maternità di Maria, formare in noi Gesù. Lo dice molto bene Giovanni Paolo II ai giovani, quando li invita a prendere Maria nella loro vita: “È lei che svolgendo il suo ministero materno, vi educa e vi modella fino a che Cristo sia formato in voi pienamente”
(Messaggio, Ecco tua Madre, per la XVII giornata mondiale della gioventù, 13 aprile 2003, n.3).
S. Massimiliano a sua volta ci invita a vivere la consacrazione a Maria con questa consapevolezza:
«Nel grembo di Maria l’anima deve rinascere secondo la forma di Gesù Cristo. Ella deve nutrire l’anima con il latte della sua grazia, formarla delicatamente ed educarla così come nutrì, formò ed educò Gesù. Sulle sue ginocchia l’anima deve imparare a conoscere Gesù.
Dal suo cuore deve attingere l’amore verso di lui, anzi amarlo con il cuore di lei e divenire simile a lui per mezzo dell’amore» (SK 1295)
Un bel programma quello indicato da S. Massimiliano. Non c’è da temere a prendere Maria nella propria vita se si tratta di sperimentare questo tipo di maternità che ci provoca alla conformazione a Cristo fino a divenire simile a lui nell’amore, l’unico comandamento del Signore!
C’è un altro brano molto bello di S. Massimiliano che ci rivela ancora più in profondità il senso della consacrazione a Maria:
«Ecco la M.I. far entrare Maria in tutti i cuori, farla nascere in tutti i cuori, che Ella possa, entrando in questi cuori, preso possesso perfetto di essi, partorire ivi il dolce Gesù, Dio, e farlo crescere fino all’età perfetta. Che bella missione!…È vero?…L’elevazione dell’uomo fino all’Uomo Dio, attraverso la madre dell’Uomo Dio» (SK 508)

Accogliere Maria nella nostra vita vuol dire accogliere e sperimentare in noi la sua maternità con piena consapevolezza, ma dentro a questa consapevolezza c’è non solo l’accoglienza della Maternità spirituale di Maria , ma anche la disponibilità a rendersi collaboratori della sua maternità verso ogni uomo. Questo è l’aspetto ricco ed originale del Padre Kolbe.
La Maternità di Maria non ci è solo donata, ci è anche data come consegna. Possiamo essere noi oggi che avendo sperimentato la sua maternità diveniamo suoi collaboratori. L’azione evangelizzatrice della chiesa è precisamente continuazione della missione materna di Maria.
La M.I. è “far entrare Maria nei cuori” perché eserciti la sua maternità spirituale: “bella missione, vero?”, dice S. Massimiliano!
(dal web)

domenica 9 gennaio 2011

Maria, modello di vita eucaristica

Maria, modello di vita eucaristica

Maria è nostra Madre nell'ordine soprannaturale, come è Madre di Gesù nell'ordine naturale. Ella diede a Gesù la vita fisica, e dà a noi la vita della grazia. Ciò che Maria compì verso Gesù nell'ordine umano, lo compie verso di noi nell'ordine soprannaturale. Uno degli uffici materni di Maria verso di noi è quello di nutrirci col suo latte, ossia dell'Eucaristia definita da sant'Agostino il latte della Madre celeste. E ciò che noi dobbiamo fare da veri figli è farci nutrire da questa Mamma con la Santa Eucaristia. Cristo, quindi, che riceviamo nella Santa Comunione, che adoriamo nell'Eucaristia è dono di Maria, perché i1 Verbo Incarnato prese "carne dalla carne di Maria". L'Eucaristia è Corpo e Sangue di Gesù, quel corpo e quel sangue, che prese dalla Vergine Maria. Per questo non è possibile separare Gesù Eucaristia da Maria Santissima. Se vogliamo avere una forte devozione eucaristica, prima dobbiamo nutrire un'altrettanta devozione mariana.
Maria, però, è inseparabile dall'Eucaristia non solo perché l'ha fatta Lei, ma perché solo Lei ha saputo viverla. Tutta la vita di Maria si riassume in queste parole: adorazione e comunione con il Verbo Incarnato. Fu il suo primo tabernacolo, la prima a fare comunione con Lui ricevendolo nel suo grembo, ad adorarlo nella grotta di Betlemme, nella vita nascosta di Nazareth, nel sacrificio del Calvario, a riconoscerlo Figlio di Dio, e infine ad adorarlo Risorto. E non solo fu la prima ma anche l'unica a farlo in maniera perfettissima. Per vivere della vita di Gesù, ci ispireremo, quindi, alla vita di Maria, imiteremo soprattutto la sua vita eucaristica, ricorreremo a Lei per il compimento dei nostri doveri eucaristici, solo così adoreremo e ameremo più perfettamente Gesù presente nell'Eucaristia.
L'Eucaristia è presenza reale di Gesù, è un Sacrificio, è il Sacramento dell'Amore, è Comunione d'Amore. Per vivere l'Eucaristia, il primo passo da compiere è credere nella pre-senza reale di Gesù. Se non lo si nega espressamente, questa è una verità, purtroppo, a cui ci si è abituati fino a farci rimanere indifferenti e distratti quando si passa davanti ad un Tabernacolo senza inginocchiarsi o facendolo di fretta, ricevendo la Santa Comunione, se non in peccato grave, senza, però, la dovuta preparazione magari con le mani in tasca, e così via.La fede e l'amore di Maria ci rendano sensibili a questa presenza d'amore per farci scorgere nell'Ostia Santa il volto adorabile di Cristo, il suo sguardo di misericordia fisso su di noi, il suo cuore pieno di carità.
L'Eucaristia è il Sacrificio del Calvario perpetuato nei secoli sull'altare. Non si può separare l'Eucaristia dalla Passione di Cristo, e noi sappiamo che nel Sacrificio della Santa Messa è la passione di Gesù che si rinnova in maniera incruenta. Così ci insegna il Catechismo: "La Santa Messa è il sacrificio del corpo e del sangue di Gesù Cristo, che sotto le specie del pane e del vino, si offre dal sacerdote a Dio sull'altare, in memoria e rinnovazione del sacrificio del Calvario".
Qual è stato il ruolo di Maria nella Passione di Cristo? Un ruolo unico e primario, quello della Corredentrice accanto al Redentore. Quale modo migliore di partecipare alla Santa Messa se non accanto a Maria. Avremo, così, il privilegio come lo ebbe san Giovanni, di seguire Gesù in tutta la Via Crucis fin sotto alla Croce e sentire i suoi ultimi respiri e le sue ultime parole specialmente quelle che ci fanno figli di Maria: "Donna, ecco il tuo figlio", "Ecco la tua madre" (Gv 19,26-27).
L'Eucaristia è il Sacramento dell'Amore istituito da Gesù Cristo. Quando non possiamo ricevere Gesù nella Santa Comunione andiamo in Chiesa, lo troveremo sempre presente nel Tabernacolo. Non solo durante l'offerta del Sacrificio, ma anche dopo Cristo rimane presente nell'Eucaristia quando viene conservato nei Tabernacoli. Gesù ha istituito l'Eucaristia non solo come nutrimento dell'anima, ma anche per restare sempre con noi, ed aspetta che andiamo a visitarlo, perché è veramente il Dio con noi. Ecco la preziosità dell’adorazione e delle visite eucaristiche. Maria adoratrice perpetua di Gesù è il modello degli omaggi che gli si devono rendere nell'Eucaristia. Sia Lei il modello dei nostri colloqui eucaristici, dei nostri dialoghi silenziosi e intimi, degli sguardi amorosi e confidenti…
L'Eucaristia è Comunione d'Amore, per mezzo della quale Gesù si dona all'anima per fare unità con lei.
Per ricevere Gesù sacramentato è necessario riceverlo nell'innocenza e nella purità di cuore. Quale esigenza, quindi, deve essere per noi fare la comunione con l'Immacolata col suo purissimo Cuore?
In un certo senso dobbiamo essere Lei che riceve, ama e adora Gesù che viene a visitarci nella Santa Comunione.

(Francescane dell' Immacolata)

sabato 1 gennaio 2011

Consacriamoci a Maria ...


"Consacriamoci l’1 gennaio alla Madre di Dio
e chiediamole di proteggerci tutto l’anno
.”