mercoledì 27 maggio 2009

I PICCOLI APOSTOLI DI MARIA

L' ARMATA BIANCA


I NIDI DI PREGHIERA

I Nidi di Preghiera sono costituiti da bimbi che, sull’esempio dei tre Pastorelli di Fatima, si riuniscono per recitare insieme il Rosario e, ove possibile, adorare Gesù nel SS. Sacramento.

Perché la parola “nido”? Cosa è un nido?
E’ il luogo dove gli uccellini vengono nutriti e custoditi dai genitori finché non mettono le ali e sono in grado di volare e di provvedere alla propria sopravvivenza.
L’esempio degli uccellini ci introduce nella realtà delicatissima e preziosa dei bambini che i genitori e gli educatori devono aiutare a “crescere e fortificarsi nello spirito” (Lc 1, 80) perché possano volare liberi nei cieli di Dio.
Nello stesso tempo il “nido” è una fonte dalla quale sgorga la preghiera “onnipotente” dei bimbi che implora la misericordia per i peccatori e la realizzazione del regno d’amore che quotidianamente chiediamo nel Padre Nostro.

Come si forma un Nido di preghiera?
Proprio come fanno gli uccelli che costruiscono il nido mettendo una pagliuzza dietro l’altra, ricominciando l’opera anche se viene distrutta dai venti e dalla bufera.La prima pagliuzza è quindi una volontà paziente e costante di chi prende l’iniziativa. La seconda è motivare i piccoli aiutandoli a comprendere quanto sia importante la loro preghiera, dal momento che a Fatima san Michele Arcangelo e la Madonna sono andati a chiederla proprio a dei bambini. Altre pagliuzze sono la determinazione e la fermezza dei genitori e degli insegnanti unite all’esempio concreto con cui vivono questi momenti di preghiera.
L’Armata Bianca mette la sua più che trentennale esperienza a disposizione delle famiglie, delle parrocchie, delle scuole, di quanti sentono nel cuore il desiderio di far pregare i bambini per la salvezza del mondo.
Chiunque può formare dei nidi di preghiera, ma occorre pazienza e perseveranza; il risultato dipende inoltre dalla convinzione e soprattutto dall’Amore e dalla fede di chi prende l’iniziativa: Gaby Ramirez, una luminosa nonnina di Monterrey (Mexico), nonostante le difficoltà fisiche, ha organizzato Nidi di preghiera in 30 parrocchie della sua città. Ricordiamo che tutte le opere di Dio hanno un prezzo: la cura della crescita spirituale dei bambini è la più preziosa in assoluto e quindi non c’è da meravigliarsi se bisognerà superare qualche difficoltà.Si può formare un Nido di preghiera in tanti luoghi e modi, però i più naturali e propizi sono la famiglia, la chiesa e la scuola. Anche quando i bimbi si riuniscono dove non c’è il Santissimo, Gesù è presente in mezzo a loro: “… dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18, 19).
Chi sente nel cuore l’urgenza di questo nostro invito si impegni a formare Nidi di preghiera ovunque e comunque: nei reparti pediatrici degli ospedali; davanti le edicole della Madonna; nei campi sportivi; dovunque gli angeli suggeriranno.

Vedi il bellissimo video ARMATA BIANCA:

martedì 12 maggio 2009

PREGHIERA DEL SACERDOTE la domenica sera

...Signore, io mi consacro a Te...


Signore, stasera, sono solo.
A poco a poco, i rumori si sono spenti nella chiesa,
le persone se ne sono andate,
ed io sono rientrato in casa, solo.

Ho incontrato la gente che tornava da passeggio.
Sono passato davanti al cinema che sfornava la sua porzione di folla.
Ho costeggiato le terrazze dei caffè, in cui i passanti, stanchi,
cercavano di prolungare la gioia di vivere una domenica di festa.
Ho urtato i bambini che giocavano sul marciapiede,
i bambini o Signore, i bambini degli altri, che non saranno mai i miei.

Eccomi, Signore, solo.
Il silenzio mi incomoda,
la solitudine mi opprime.

Signore, ho 35 anni,
un corpo fatto come gli altri,
braccia nuove per il lavoro,
un cuore riservato all'amore,
ma ti ho donato tutto.
È vero, tu ne avevi bisogno.
Io ti ho dato tutto ma è duro, o Signore.

È duro dare il proprio corpo: vorrebbe darsi ad altri.
È duro amare tutti e non serbare alcuno.
È duro stringere una mano senza volerla trattenere.
È duro far nascere un'affetto, ma per donarlo a Te.
È duro non essere niente per sé per esser tutto per loro.
È duro essere come gli altri, fra gli altri, ed esser un altro.
È duro dare sempre senza cercare di ricevere.
È duro andare incontro agli altri, senza che mai qualcuno ti venga incontro.
È duro soffrire per i peccati degli altri, senza poter rifiutare di accoglierli e portarli.
È duro ricevere i segreti, senza poterli condividere.
È duro sempre trascinare gli altri e non mai potere, anche solo un'istante, farsi trascinare.
È duro sostenere i deboli senza potersi appoggiare ad uno forte.
È duro essere solo, solo davanti a tutti, Solo davanti al Mondo.
Solo davanti alla sofferenza, alla morte, al peccato.

Figlio, non sei solo,
io sono con te.
Sono te, perché avevo bisgono di un'umanità in più
per continuare la Mia Incarnazione e la Mia Redenzione.
Dall'eternità Io ti ho scelto,ho bisogno di te.
Ho bisogno delle tue mani per continuare a benedire,
Ho bisogno delle tue labbra per continuare a parlare,
Ho bisogno del tuo corpo per continuare a soffrire,
Ho bisogno del tuo cuore per continuare ad amare,
Ho bisogno di te per continuare a salvare,
Resta con Me, Figlio mio.

Eccomi, Signore;
ecco il mio corpo,
ecco il mio cuore,
ecco la mia anima.
Concedimi d'essere tanto grande da raggiungere il Mondo,
tanto forte da poterlo portare,
tanto puro da abbracciarlo senza volerlo tenere.
Concedimi d'essere terreno d'incontro,ma terreno di passaggio,
strada che non ferma a sé, perché non vi è nulla di umano da cogliervi
che non conduca a Te.

Signore, stasera, mentre tutto tace e nel mio cuore sento duramente
questo morso della solitudine,
mentre il mio corpo urla a lungo la sua fame di piacere,
mentre gli uomini mi divorano l'anima ed io mi sento incapace di saziarli,
mentre sulle mie spalle il mondo intero pesa con tutto il suo peso di miseria e di peccato,
io ti ripeto il mio sì, non in una risata, ma lentamente, lucidamente, umilmente.
Solo, o Signore davanti a te, nella pace della sera.

Michel Quoist, Preghiere




I fedeli sono esigenti verso il loro prete. Hanno ragione. Ma devono sapere che è duro essere prete. Chi si è donato nella piena generosità della sua giovinezza rimane un uomo, ed ogni giorno in lui l'uomo cerca di riprendere quel che ha donato. È una lotta continua per restare totalmente disponibile al Cristo e agli altri.Il prete non ha bisogno di complimenti o di regali imbarazzanti: ha bisogno che i cristiani, di cui ha in modo speciale la cura, amando sempre più i loro fratelli, gli provino che non ha dato invano la sua vita. E poiché rimane un uomo, può aver bisogno una volta d'un gesto delicato di amicizia disinteressata... una domenica sera in cui è solo.Seguitemi ed io vi farò pescatori di uomini. (Mc 1,17)Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho destinati ad andare a portare frutto, un frutto che rimanga. (Gv 15,16)Dimentico del cammino percorso, mi protendo in avanti, corro verso la meta, per conseguire lassù il premio della vocazione di Dio nel Cristo Gesù. (Fil 3,13-14)

venerdì 1 maggio 2009

AVE MARIA

Il Mese di Maggio


Nessun mese ci parla tanto di Maria santissima, come il mese di maggio.

Maggio dalle rose vermiglie, dalle aurore di porpora, dai tramonti d'oro, è il mese consacrato alla più pura, più bella, più potente delle creature: Maria Immacolata!
È vero che il mese di maggio, nei freschi profumi che si sentono nell'aria, ci parla di Maria tutta pura, tutta bella che è lo splendore del creato. Tutto ci parla di Maria e ci invita ad amarla, a pregarla, a ono­rarla, a offrirle i più teneri affetti del nostro cuore.


- Maggio il mese della pace interiore, dell'omaggio della natura alla sua Regina, dai prati che sembrano mari festosi, dallo stupendo con­certo degli uccelli, dai fremiti dei rosai, pare fatto apposta per invitar­ci all'altare di Maria, madre nostra.
I giorni di maggio devono essere per tutto l'anno, giorni di festa per amare, lodare, pregare, Maria la madre nostra.
Tutto il mese di maggio deve essere un periodo di 31 giorni vissuti ai piedi di Maria, a considerare il suo amore per noi e il nostro per lei. Diamo con gioia tutto il nostro cuore a Maria santissima: proveremo quanto sia bello, quanto sia dolce, essere figli suoi.

- Padre Pio così scriveva: il caro mese di maggio è per me il mese delle grazie.
Quanto bene mi vuole la Madonna! L'ho costatato di nuovo allo spuntare di questo mese! Con quanta cura mi ha accompagnato all'al­tare questa mattina! Mi è sembrato che la Madonna non avesse altro da pensare se non a me solo riempiendomi tutto il cuore di santi affet­ti. Un fuoco misterioso sentivo dalla parte del cuore...

"Vorrei avere una voce così forte per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna."



LA PACE

(dono di Dio)


Tra le varie disposizioni con cui si deve celebrare il mese di Maggio, vi è la pace!


Un'anima agitata, depressa non è capace di gustare la devozione a Maria: non è più capace di stare in raccoglimento amoroso e filiale, ai suoi piedi. La pace! Che grande dono! E' il dono che Maria concede ai suoi devoti. Dà infatti più pace la recita dell'umile corona, che tutti i tranquillanti prescritti dai medici... Lo afferma un medico illustre: Alexis Carrel, un famoso uomo di scienze convertito a Lourdes.
-Purtroppo, viviamo in un mondo senza pace, oh quanto abbiamo bisogno della Regina pacis, soprattutto perché ci porta Gesù, Principe di pace.
-A Betlemme gli Angeli hanno cantato: "Gloria a Dio, e pace in terra". Alla Risurrezione, l'unico modo di salutare i suoi Apostoli, angosciati, impauriti: "La Pace sia con voi" Come se la pace fosse il frutto principale della sua Passione, Morte e Risurrezione
-Ma la pace vera è dono di Dio: "Dona nobis pacem.. dona a noi la pace". Prima tuttavia diciamo: "che togli i peccati". Il peccato divide l'uomo da Dio e lo divide anche dai fratelli. Chiediamo a Maria, alla Regina della Pace, il dono della pace in terra, preludio dell'eterna pace del Cielo.

PER CHIEDERE IL DONO DELLA PACE


Dio mio, insegnami il segreto di una pace stabile e duratura; insegnami ad ordinare armoniosamente la mia vita interiore, in modo da assicurare il dominio della volontà e della ragione su tutti i miei sentimenti e su tutte le mie azioni, e insegnami soprattutto a sottomettermi alla tua volontà. Insegnami a confidare in te, lontano dalle agitazioni e dalle discordie interiori. Insegnami a rimanere unito a te, quando sarò giustamente criticato o quando sarò rimproverato severamente e aspramente, radicato nella carità in modo da conservare una umile e tranquilla fermezza.Insegnami a pronunciare sinceramente il mio "Amen" liberatore nelle sofferenze del corpo e nelle afflizioni dell’anima. Concedimi di porre la mia anima in te nelle tentazioni che turbano e avviliscono.Concedimi di conservare la pazienza, la serenità e il silenzio nelle contraddizioni, nelle ingiurie e nelle diffamazioni. Concedimi di non aver paura delle difficoltà, delle contraddizioni, delle lotte; che io non mi lamenti, non mormori, e in tutte queste contrarietà mescoli un po' del tuo amore. Che non mi esasperi dinanzi alla violenza e alla invadenza degli altri, e che sopporti con equilibrio il malumore e la collera. Che nel silenzio e nella speranza acquisisca questa forza, questo controllo della mia anima, che mi fissi inamovibilmente nella pace.

Maria, regina della Pace...prega per noi!