giovedì 14 giugno 2012

Il cuore di Gesù


    IL DIVIN CUORE DI GESÙ 

Il Cuore di Gesù! Una ferita, una corona di spine, una croce, una fiamma. - Ecco quel Cuo­re che tanto ha amato gli uomini! Chi ci ha dato quel Cuore? Gesù stesso. Egli ci aveva dato tutto: la sua dottrina, i suoi miracoli, i suoi doni di grazia e di gloria, la santa Eucari­stia, la Madre sua Divina. Ma l'uomo divenne anco­ra insensibile a tanti doni. - La sua superbia gli
fece dimenticare il cielo, le sue passioni lo fecero scendere nel fango. Fu allora che Gesù stesso gettò uno sguardo pieto­so sull'umanità; apparve alla sua prediletta disce­pola, S. Margherita M. Àlacoque e le manifestò i tesori del suo Cuore.
- O Gesù, a tanto può giungere la tua infinita bontà? E a chi mai tu doni il tuo Cuore? All'uomo ch'è tua creatura, all'uomo che ti dimenti­ca, ti disubbidisce, ti disprezza, ti bestemmia, che spesso ti rinnega.
- O anima cristiana, non ti scuoti dinanzi alla sublime visione di Gesù che ti dona il suo Cuore? Sai tu perché Egli te lo ha dato? Perché tu potessi riparare la tua ingratitudine, l'ingratitudine di tante anime. Oh, quale schianto, per un cuore sensibile, questa parola: ingratitudi­ne! È una lama d'acciaio che ferisce il Cuore di Gesù.
E tu non senti tutta l'amarezza di questa parola?
- Gettati ai piedi di Gesù. Ringrazialo per averti dato il dono prezio­sissimo del suo Cuore; adoralo insieme agli angeli del cielo e alle anime che sparse nel mondo si sono fatte sue vittime.
Offri a Lui il tuo cuore. Non temere, Gesù già conosce le tue piaghe. Egli è il buon Samaritano che vuole risanarle.
Proponi a te stesso di voler riparare ogni giorno le tue ingratitudini, le ingratitudini degli uomini.
Questo mese deve essere per te una continua riparazione a Gesù. Solo così potrai corrispondere al desiderio del suo Cuore e assicurarti i suoi tesori di grazia e di gloria.


  L'AMORE DI DIO

- Gesù ti ama... e ti dona il suo Cuore simbolo dell'amore. Su quel Cuore divampa una fiamma che vuole estendersi ed infiammare tutti i cuori. Gesù ti ama!
Sono venuto, Egli dice, a portare il fuoco dell'amore sulla terra e che altro posso desiderare se non che questo fuoco divino si accenda? Gesù ti ama! E, nell'ebbrez­za del suo amore per te, sale la croce; da quella croce ti dona la sua Madre, il suo sangue, le sue piaghe, i suoi Sacramenti, tut­to. Gesù ti ama! e dal Taberna­colo ti grida: - Io sarò sempre con voi. Venite a me voi tutti che siete affaticati e stanchi ed io vi ristorerò. Ama tutti, anche i poveri peccatori, anche i suoi carnefici.

SIATE UMILI DI CUORE

- Quando il Divin Cuore di Gesù volle inse­gnarti qualche cosa di se stes­so, ti disse una sola parola: - Imparate da me che sono mite ed umile di cuo­re.
Deve dunque avere un gran valore questa umiltà se Gesù la stimò a tal punto da ante­porla a tutte le altre virtù. Egli raccomanda la castità, la cari­tà, l'ubbidienza, ma a nessuna di queste virtù fa il privilegio che fa all'umiltà con queste parole: Imparate da me..
Qui i Santi hanno ben compresa que­sta sublime dot­trina e non cer­carono la santità se non per mezzo dell'umiltà, ben persuasi che l'umiltà è il fondamento di tutte le virtù, il principio di ogni gloria. La Madonna stessa confessa di aver ricevuto i più insigni favori dal Signore, ma per un motivo solo: perché il Signore vide l'umiltà della sua ancella.
È umiltà il non voler accettare le osservazioni altrui, il non poter soffrire il carattere altrui, il lodarti del poco bene che hai fatto, di quel piccolo successo che hai ottenuto?
È umiltà il deprimerti se non ottieni quello che desideri? Povero uomo, credi di essere umile, ma sei troppo pieno di te stesso. Tu non sei umile, ma superbo. Abbassati, nasconditi.
- Gesù disprezza i superbi e ti dice che il tuo grado di gloria in cielo corrisponderà al tuo grado di umiltà sulla terra. Prega col cieco del Vangelo: - Signore, fate che io veda! Recita sempre la devota giaculato­ria: - Gesù, mite ed umile di cuore, rendi il mio cuore simile a1 tuo.


 IL SANTISSIMO SACRAMENTO
- Una dolce parola esce dal Tabernacolo: - Venite a me voi tutti che siete affaticati e stanchi ed io vi ristorerò. Chi è che parla così? Il cuore di Dio. A chi parla?
A te povera creatura debo­le inferma. Perché ti chiama? Per essere la tua forza, il tuo ristoro. Gesù si è fatto vittima per te nella S. Messa. Deside­ra che tu lo riceva nella S. Comunione. Vuole anche essere visitato da te, vuole parlare da solo col tuo cuore.
- Come pratichi questo desiderio del S. Cuore? Vai quando puoi in chiesa ad ado­rarlo, ad offrirgli te stesso, a prendere la forza e la virtù? A fare la Comunione spirituale? Gli chiedi perdono delle tue colpe passate, dei peccati della tua famiglia, dei tuoi parenti? Lo ripari per tante anime ingrate, per tanti peccatori moribondi? Non hai domande da fargli? Non hai bisogno di aiuto nelle tue imprese? Non desideri vincere la tua tiepidezza, il tuo orgoglio? Non hai pene da versare nel Divin Cuore? Non hai noie che ti disturbano, dispiaceri che ti amareggiano la vita?
Non hai gioie da fargli sapere? Di' tutto a Gesù; è Lui che vuol senti­re ogni cosa da te, proprio da te. Non hai nessuno da raccomandargli? Neppure la tua famiglia, i tuoi amici?
- Di' a Gesù i loro nomi, i loro bisogni. Metti ai suoi piedi qualche povera anima lontana da te, lontana da Lui. Non sai che Gesù si com­muove al ricordo dei poveri peccatori? Vedi come si sta bene ai piedi di Gesù? Non dirmi che non hai tempo. Prova a fare qualche visita a Gesù Sacramentato, magari di pochi minuti. Non hai proprio tempo? Ebbene fai un altro proposito: almeno ogni giorno una visita spirituale. Dalla tua casa, dai campi, dalla scuola, dal negozio, dallo studio, racco­gliti internamente e manda il tuo Angelo custode a salutare Gesù.
Pregalo che gli porti il tuo cuore affinché si consumi d'amore davan­ti al Tabernacolo, come un grano d'incenso, come la fiammella della lampada. Ti sorriderà benedicente, anche da lontano.


LA COMUNIONE RIPARATRICE
- Se vuoi amare il Divin Cuore devi fare la S. Comunione più spes­so. Non sei degno? - E per farla una volta all'anno ti senti degno? Non sei perfetto. Ma la Comunione non è un premio; è un mezzo per giun­gere alla perfezione. Hai molti difetti? - Appunto per correggerli, tu hai bisogno della Comunione. Non sono i sani che hanno bisogno di essere curati, ma gli ammalati - Non sai che la Comunione cancella da sè tutti i peccati veniali e preserva dai mortali ?
- Ho desiderato tanto di man­giare questa Pasqua con voi. Chi mangia la mia carne avrà la vita eterna ed io lo risusciterò nell'ulti­mo giorno.
Non ti bastano queste promesse di vita eterna? Ne vuoi una più solenne? Ascolta. Un giorno appar­ve il S. Cuore a S. Margherita Ala­coque e le disse: - Nell'eccesso della misericordia del mio Cuore io ti pro­metto che a tutti quelli che si comu­nicheranno il primo venerdì di ogni mese, per nove mesi consecutivi, accorderò la grazia della penitenza finale; essi non moriranno in mia disgrazia, ma riceveranno i santi Sacramenti e il mio Cuore in quell’ora estrema sarà il loro sicuro asilo.
- Il S. Cuore ha fatto la sua grande promessa. Passeranno i cieli e la terra ma la sua parola non passerà. Vuoi morire nella grazia di Dio confortato dai santi Sacramenti con la speranza del cielo? Fa' la S. Comunione per nove mesi consecutivi al primo venerdì d'ogni mese. Ma tu vorresti essere più delicato, essere un'anima riparatrice, farti vittima per Gesù. Ebbene non essere egoista. Va' a ricevere Gesù per darne a Lui tutta la gloria, per riparare tanti scandali, per salvare tanti poveri pec­catori. Va' almeno alla domenica.
Così, col paradiso assicurato ricamerai anche le più belle gemme di quella corona che un giorno il S. Cuore porrà sulla tua fronte glorificata.

- Ascolta il grido pietoso di Gesù: - L'Amore non è conosciuto, l'Amo­re non è amato! - Fa che questo rimprovero non sia per te. Ama il tuo Gesù per la sua bellezza, per la sua bontà. Amalo per le sue perfezioni, e per i suoi benefici. Amalo per le sue promesse e per le sue glorie.

..stralci dal libro: "Mese al Sacro Cuore" tratto da: preghiereagesuemaria

lunedì 4 giugno 2012