venerdì 31 ottobre 2008

La Santità



La santità è amare il prossimo come noi stessi
e per amore di Dio. La santità, su questo punto, è
amare fino a chi ci maledice, ci odia, ci perseguita, anzi perfino a fargli del bene.
La santità è vivere umili disinteressati, prudenti, giusti, pazienti, caritatevoli, casti,
mansueti, laboriosi, osservatori dei propri doveri non per altro fine se non di
piacere a Dio, e per riceverne da LUi solo la meritata ricompensa.

(P. Pio)

mercoledì 22 ottobre 2008

PRIMA DI ADDORMENTARMI
(Dopo la preghiera della sera, comprendenti l'esame di coscenza)

Prima di addormentarmi bacio Te,
o Madonnina bella, o mamma vera!
(Bacia la medaglietta)

Che pianger Tu non debba mai per me,
ma che sorrider possa ad ogni sera
sopra il mio riposo; fintantochè
sarà l'ultima notte, e Tu in preghiera
vegliando resterai accanto a me,
per accompagnarmi col tuo sorriso
fino alla gioia eterna del Paradiso!

(Tre Ave Maria)

mercoledì 8 ottobre 2008

IL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Venite riposatevi sul Cuore della Vostra Madre

La mano di Maria Santissima semina dove si posa il suo Cuore, per far nascere frutti luminosi degni dello splendore del cielo.Oh viandante che come me, hai sentito il richiamo di questa tenera Mamma, di Maria che desidera ancora istruire questo nostro piccolo cuore per infiammarlo affinché arda ancor più di Amore infinito.Persino la luce si sbianca a tale presenza di Mamma, e come il sole fa capolino al mattino, chiediamo a Maria la luce che illumini il nostro cammino. La serenità, la gioia e la pace è un cielo esclusivo per coloro che sanno innalzare il cuore all'amore infinito, che pulsa anche con un cuore di Mamma, se ricercherai con devozione potrai comprendere il Suo Amore filiale.

Maria Santissima è la Mamma che chiama
Chiama perché è madre, madre di Gesù e madre nostra, e vuol bene a Gesù portando a Lui le nostre anime e vuole bene a noi dandoci Gesù. Ansie e delicatezze, gaudi e martiri fioriscono in lei dal medesimo stelo: un amore che non ha limiti e che offre il cuore e riposo di ogni ora stanca, e luce di ogni ora buia, e rifugio di ogni ora minacciata.
Ascolta...
Ancora una volta Maria ci racconterà la buona novella, ci dirà tutto il suo dolore, ci ripeterà tutto il suo amore. E ci darà un buon consiglio: "fate tutto quello che Gesù vi dirà" e Gesù ha detto con il suo esempio quello che dobbiamo fare: amare Dio che è Padre, amare gli uomini che sono fratelli.
Vieni!
Non si deve resistere all'invito della nostra Mamma Maria. È il più sincero, è il più santo, è il più efficace di tutti. Forse chi sa? È tanto che chiama: la voce sembra quasi affievolita dalla stanchezza, sembra forse rotta dal pianto…"Venite! Ci sono tante cose che io sola so dirvi, ci sono tanti tesori che io sola so darvi. Venite! Vi chiamo alla vostra casa: la casa della madre è la casa dei figli; la casa di Gesù è la mia, è la vostra casa.Perché temete? Venite, riposatevi sul cuore della madre vostra!"

domenica 5 ottobre 2008

Prendimi per mano


Maria, cara Mamma, prendimi per mano

Oh madre mia dolcissima, voglio ascoltarti. Ho tanto bisogno di una mamma per l'anima mia. Come mi giunge soave la tua voce, che è così piena di cielo! Sono tanto stanco della terra, la quale non mi ha dato che tribolazioni e infelicità. Parlami di Gesù, dimmi i suoi segreti di misericordia, portami a Lui, stringimi a Lui e insegnami a far tutta la sua volontà.

Gioisci, gioisci, anima mia e rallegrati con lei perché sono state prepara temolte cose buone per coloro che la lodano.
(San Bonaventura)

venerdì 3 ottobre 2008

La Speranza di Maria

Dalla fede nasce la speranza
Dio ci illumina con la fede alla conoscenza della sua bontà e delle sue promesse, affinché ci innalziamo con la speranza al desiderio di possederlo. Poiché dunque Maria ebbe la virtù di una fede eminente, ebbe anche la virtù di una speranza eminente, che le faceva dire con Davide: «Il mio bene è stare vicino a Dio, porre nel Signore Dio la mia speranza» (Sal 72,28). Maria fu quella sposa fedele dello Spirito Santo della quale fu detto: «Chi è costei che sale dal deserto, ricolma di delizie, appoggiata al suo diletto?» (Ct 8,5). Sale dal deserto, spiega il cardinale Giovanni Algrino, perché fu sempre distaccata dal mondo, da lei considerato un deserto e perciò, non fidando né nelle creature né nei propri meriti, si appoggiò interamente sulla grazia divina nella quale soltanto confidava, per avanzare sempre nell'amore del suo Dio.
La santa Vergine dimostrò quanto fosse grande la sua fiducia in Dio in primo luogo quando si accorse che il suo santo sposo Giuseppe, ignorando il modo della sua prodigiosa gravidanza, era turbato e pensava di lasciarla: «Giuseppe... decise di rimandarla in segreto» (Mt 1,19). Come abbiamo già detto in precedenza, sembrava necessario che Maria gli rivelasse il mistero nascosto. «Ma, dice Cornelio a Lapide, la beata Vergine non volle far conoscere ella stessa la grazia ricevuta e preferì abbandonarsi alla divina provvidenza, confidando che Dio avrebbe difeso la sua innocenza e la sua reputazione». Dimostrò inoltre la fiducia in Dio quando, vicina al parto, si vide esclusa a Betlemme anche dall'albergo dei poveri e ridotta a partorire in una stalla: «Lo depose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'albergo» (Lc 2,7). Non pronunziò allora nessuna parola di lamento ma, tutta abbandonata in Dio, confidò che egli l'avrebbe assistita in quella prova. La divina Madre dimostrò un'altra volta la sua grande fiducia nella divina provvidenza quando, avvisata da san Giuseppe di dover fuggire in Egitto, la stessa notte intraprese un così lungo viaggio verso un paese straniero e sconosciuto, senza provviste, senza denaro, senza altro accompagnamento che quello del suo bambino Gesù e del suo povero sposo: «Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre, nella notte, e partì per l'Egitto» (Mt 2,14). Molto più Maria dimostrò la sua fiducia quando chiese al Figlio la grazia del vino per gli sposi di Cana. Alle sue parole: «Non hanno vino», Gesù aveva risposto: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora» (Gv 2,4). Pareva dunque chiaro che la sua domanda fosse respinta. Ma la Vergine, fiduciosa nella bontà divina, disse ai servi: «Fate quello che vi dirà», perché era sicura che il Figlio le avrebbe accordato la grazia. Gesù infatti fece riempire le giare d'acqua e poi la mutò in vino.
Impariamo dunque da Maria ad avere piena fiducia, principalmente per quanto riguarda la nostra salvezza eterna, per la quale, benché la nostra cooperazione sia necessaria, tuttavia dobbiamo sperare solo da Dio la grazia per conseguirla, diffidando delle nostre proprie forze e ripetendo con l'apostolo: «Tutto posso in colui che mi dà forza» (Fil 4,13).

Mia santa Regina, di te mi dice l'Ecclesiastico che sei la madre della speranza: «Madre... della santa speranza» (Sir 24,24 Vulg.). Di te mi dice la santa Chiesa che sei la speranza stessa: «Salve, speranza nostra». Quale altra speranza vado dunque cercando? Dopo Gesù sei tu tutta la mia speranza. Così ti chiamava san Bernardo, così voglio chiamarti anch'io: «Tutta la ragione della mia speranza». E ti dirò sempre con san Bonaventura: «O salvezza di chi ti invoca, salvami».