lunedì 25 aprile 2011

BUONA PASQUA

Auguro a tutti voi una Santa Pasqua!

GIOVEDI' SANTO

GIOVEDI' SANTO



Questa sera capisco Pietro e la sua riluttanza
senza mezzi termini: "Tu non mi laverai mai i piedi!".
Nella sua frase intravedo
il rispetto e l'amore per te, Gesù:
non voglio che ti inginocchi qui davanti a me,
non posso tollerare che tu, il Maestro,
ti comporti in questo modo.
Nelle parole di Pietro io riconosco la mia vergogna
nell'apparire come sono,
nella mia nudità, con le mie ferite,
nella mia sporcizia, con i miei sbagli,
nella mia piccineria, con le mie ambiguità.
Non mi piace, Gesù, che tu mi veda così come sono veramente...

Ma tu mi ripeti le stesse parole che hai detto a Pietro,
tu mi inviti ad abbandonarmi, a lasciarmi andare,
a lasciarmi accogliere da te così come sono:
non c'è nessun bisogno di fingere...

Non è facile lavare i piedi a qualcuno,
ma è ancor più difficile lasciarseli lavare.
Non è sempre facile amare,
ma è ancor più difficile lasciarsi amare.
Questa sera intendo quello che tu vuoi da me:
non cerchi il discepolo perfetto,
ma solo un essere che si lasci amare da te,
che si lasci purificare dalla tua bontà,
guarire e salvare dalla tua misericordia.
(fonte non specificata)

Stola e grembiule
(Tonino Bello, Stola e grembiule, Ed. Insieme, Terlizzi, 1993)

Di solito la stola richiama l'armadio della sacrestia dove, profumata d'incenso, fa bella mostra di sé. Non c'è novello sacerdote che non abbia in dono per la prima messa una stola preziosa. Il grembiule, invece, per ben che vada, richiama la credenza della cucina dove, sporco e macchiato, è sempre a portata di mano della massaia. Ordinariamente non è un articolo da regalo, tanto meno a un prete. Eppure è l'unico paramento sacerdotale registrato nel vangelo della messa solenne del giovedì santo. Il vangelo infatti non parla né di casule, né di amitti, ma solo di questo panno rozzo di cui "il Maestro si cinse i fianchi" per la lavanda dei piedi degli apostoli, in segno di servizio e umiltà suprema.

Eucarestia
(R. Muscolo, Meditatio Mea)

Gesù è presente in te, se sei in grazia di Dio, come sta nel tabernacolo. Sia il tuo cuore lampada sempre accesa. Che guadagna Gesù stando nel tabernacolo? Niente. Al contrario, perde molto, dato che si è reso oggetto di molte irreverenze, o, peggio ancora, sacrilegi.
Gesù sta lì per noi. Vuoi parlargli? Non ti fa attendere; non rimanda l'incontro per un altro momento; non ti dice di sbrigarti perché ha fretta, né che gli chiedi troppo. Vuoi invitarlo a venire in te? È disposto ad accettare il tuo invito e non ti chiede grandi sacrifici, si accontenta di un po' di amore sincero. Ti potrà mancare tutto in questo mondo:

salute, beni materiali, famiglia e amici; ma Gesù sarà sempre tuo, se tu lo vuoi. Quando Gesù, quell'ultimo giovedì della sua vita mortale, istituiva il Mistero eucaristico, volle sintetizzare in esso tutto il suo amore. Amore al Padre, la cui volontà compiva, amore per gli uomini, al cui servizio si metteva per sempre, nonostante tanta ingratitudine; amore per te in particolare, le cui comunioni e visite, non sempre ben fatte, vide allora. Sei disposto ad amarlo quanto ti ama lui?

FARSI PANE

FARSI PANE



Può essere bello, ma non è certo facile farsi pane.
Significa che non puoi più vivere per te, ma per gli altri.
Significa che devi essere disponibile, a tempo pieno.
Significa che devi avere pazienza e mitezza, come il pane
che si lascia impastare, cuocere e spezzare.
Significa che devi essere umile, come il pane,
che non figura nella lista delle specialità;
ma è sempre lì per accompagnare.
Significa che devi coltivare la tenerezza e la bontà,
perché così è il pane, tenero e buono.
(R. Prieto)

giovedì 7 aprile 2011

La comunione spirituale

LA COMUNIONE SPIRITUALE

di Mons. De Guiberges (già Vescovo di Valence)


«Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta,

io entrerò da lui e farò un banchetto con lui, ed egli con me». (Apoc., III, 20).

«Bisogna che i pastori di anime insegnino che non vi è solo una maniera per ricevere i frutti ammirabili dei sacramento dell'Eucaristia, ma ve ne sono due: la comunione sacramentale e la comunione spirituale». La comunione spirituale è poco conosciuta e poco praticata, eppure è una sorgente speciale e incomparabile di grazie: «Essa è per se stessa, dice il P. Faber, una delle più grandi potenze della terra». - «Per mezzo di essa, scrive S. Leonardo da Portomaurizio, molte anime arrivarono a gran perfezione». Per trarre da questo inestimabile tesoro tutte le ricchezze che racchiude, bisogna sapere 1° in che cosa consiste la comunione spirituale, 2° quali grazie racchiude, 3° in che modo pratico si può fare.


In che consiste la comunione spirituale?

Essa è anzitutto una comunione; lo afferma il Concilio di Trento. E dunque una partecipazione reale alle grazie dell'Eucaristia, benché distinta dalla partecipazione sacramentale propriamente detta.

Questa comunione non si fa esteriormente, come la comunione sacramentale, ma spiritualmente, cioè internamente e mentalmente, senz'alcun atto materiale e corporale: spiritualmente, cioè soprannaturalmente e divinamente. Si chiama pure comunione interiore, comunione del cuore, comunione invisibile e mistica; perchè ci unisce a Gesù in modo misterioso e nascosto, senz'alcun segno visibile come nella comunione sacramentale. Si chiama finalmente comunione virtuale, perchè ha la virtù di farci partecipare ai frutti dell'Eucaristia.


Che cosa si deve fare per comunicarsi spiritualmente?

Basterà fare degli atti di fede e di amore verso Gesù presente nell'Eucaristia?

No. Bisogna formulare espressamente il desiderio di comunicarsi: e perchè questo desiderio sia sincero, bisogna, essere disposto a comunicarsi sacramentalmente, se fosse possibile. Del resto un semplice desiderio, se è vero e profondo, per quanto breve e rapido, basta a costituire la comunione spirituale. Evidentemente quanto più il desiderio sarà prolungato, tanto più la comunione sarà fruttuosa; ma con un semplice slancio del cuore verso Gesù nell'Eucaristia si fa la comunione spirituale, si partecipa alle grazie della comunione sacramentale.


Ecco come questo avviene: Nostro Signore è nell'Eucaristia per noi; il suo desiderio di venire in noi, di essere tutto nostro, di possederci, di vivere in noi, è vivissimo ed Egli non domanda che di poterlo soddisfare. «Io ardo di desiderio di darmi a te, diceva Gesù alla Ven. Giovanna Maria della Croce, e quanto più mi do, tanto più desidero di darmi nuovamente. Io sono, dopo ciascuna delle tue comunioni, come il pellegrino divorato dalla sete, al quale si dà una goccia d'acqua e dopo è più assetato ancora. Così io desidero continuamente di darmi a te».

Gesù rivolge queste medesime parole a ciascuno di voi. Gesù vorrebbe venire ogni giorno nel vostro cuore con la comunione sacramentale, ma non gli basta ancora: vorrebbe venire in voi continuamente. Questo desiderio divino si compie con la comunione spirituale.


«Tutte le volte che tu mi desideri, diceva Gesù a Santa Metilde, tu mi attiri in te. Un desiderio, un sospiro, basta per mettermi in tuo possesso.» Nostro Signore spesso rivelò ad anime sante e in maniere diverse, il desiderio ardente che ha di unirsi a noi.

A S. Margherita Maria diceva: «Il tuo desiderio di ricevermi ha toccato così dolcemente il mio cuore, che se non avessi istituito questo Sacramento, lo avrei fatto in questo momento, per unirmi a te». Nostro Signore incaricava Santa Margherita da Cortona di ricordare ad uri religioso le parole di Sant'Agostino: «Credi, e tu avrai mangiato»; cioè, faí un atto di fede e di desiderio verso l'Eucaristia, e tu sarai nutrito da questo alimento divino.

Alla B. Ida da Lovanio, durante una messa in cui essa non aveva potuto comunicarsi, Gesù diceva: «Chiamami, e io verrò! , - «Venite, o Gesù!» esclamò tosto la santa, e si sentì riempire di felicità come se realmente si fosse comunicata. E, dopo una comunione spirituale di cui gustava tutte le delizie, Santa Caterina da Siena si sentiva dire da Gesù: «In qualunque luogo, in qualunque maniera mi piaccia, io posso, voglio e so soddisfare meravigliosamente i santi ardori di un'anima che mi desideri».


Questo desiderio di Gesù, di unirsi a noi, è infinito e onnipotente: non conosce altro ostacolo che la nostra libertà. Gesù ha moltiplicato i miracoli per venirsi a chiudere nell'ostia, per potersi dare a noi. Che cosa gli costa il fare un miracolo di più e il darsi direttamente a noi senza l'intermediario dei Sacramento? Non è forse padrone di se stesso, di tutte le sue grazie, della sua divinità? E se, chiamato da poche parole, discende dal cielo nell'ostia, fra le mani del sacerdote, non scenderà direttamente nel nostro cuore, se vi è chiamato dall'ardore dei nostri desideri? O meraviglioso potere dell'anima umana! O potenza di un desiderio sincero, inspirato dall'amore! Potere che permette a ciascuno di voi di fare per sé, in qualche maniera, ciò che il sacerdote fa per tutti i fedeli! Agar fuggendo nel deserto e vedendo che il suo bambino sarebbe morto di sete, alzò al cielo un grido straziante e tosto scaturì una sorgente d'acqua fresca per salvare la madre e il figlio. Gridate dunque verso Dio il vostro desiderio e Dio vi risponderà facendo scaturire dal suo seno, per santificarvi, una sorgente di vita eterna! Un povero selvaggio non ha un sacerdote che lo battezzi, ma fa salire a Dio il grido dei suo desiderio, ed eccolo battezzato! Un povero peccatore si volge a Dio; dalla sua confusione volge i suoi sguardi alla Bontà infinita; esso ha sete di amore e di perdono, ed eccolo perdonato!


Voi non potete accostarvi alla santa mensa, sia che già vi siate comunicati il mattino, sia che qualche ostacolo ve l'impedisca. Gettate su l'ostia del Tabernacolo degli sguardi di desiderio, manifestate la vostra fame e la vostra sete a Gesù. Ditegli: o Gesù, venite, io muoio senza di voi! - Gesù verrà e voi vi sarete comunicati.


Durante la messa, il sacerdote prende l'ostia fra le mani; si raccoglie, s'inchina e pronunzia poche parole. Tosto il cielo si apre, Gesù discende alla voce del suo amico che lo chiama: eccolo fra le mani del sacerdote! O anime pie, raccoglietevi profondamente, concepite nel vostro cuore un desiderio ardente. Tocco e spinto da questo desiderio, Gesù discende alla sua sposa diletta: eccolo nel vostro cuore! O bontà ineffabile, o larghezza infinita, o munificenza senza limiti, o amore incomprensibile! Dio non è più il sovrano Padrone e la creatura non è più serva: la creatura diventa il padrone sovrano di Dio e Dio si fa Il servo più docile e più premuroso della creatura! «Non sono venuto tra voi, diceva Gesù, per essere servito, ma per servire.» la comunione spirituale è una vera onnipotenza data alla creatura sul Creatore, all'anima pia, su Gesù! Il P. Faber ha ragione: «La comunione spirituale è una delle più grandi potenze della terra! (1)»


Come si potranno dunque esprimere i frutti innumerevoli che la comunione spirituale ci reca?

Si può riassumere tutto dicendo che è una comunione, cioè una partecipazione all'Eucaristia e alle grazie della comunione sacramentale. Il Concilio di Trento, parlando dell'uso del sacramento ammirabile dell'Eucaristia, dice espressamente che «molti la ricevono spiritualmente e sono quelli che mangiando con il desiderio questo pane celeste che a loro è offerto, gustano il frutto e l'utilità di questo sacramento.»


Dunque, secondo il Concilio di Trento e secondo tutta la teologia, la comunione spirituale è un mangiare spiritualmente del corpo di Nostro Signor Gesù Cristo. Per conseguenza, tutto ciò che abbiamo detto degli effetti della comunione sacramentale, si ripete qui, benché in modo diverso e in un grado inferiore (2).

Il primo effetto della comunione spirituale è dunque di accrescere la nostra unione con l'umanità e con la divinità dei Verbo incarnato. Questo è il suo effetto principale, il suo frutto essenziale: tutte le altre grazie che vi si ricevono, derivano da queste. Eccole in riassunto: Il fervore è rianimato. «La comunione spirituale, dice il b. Curato d'Ars, fa su l'anima come un colpo di soffietto sul fuoco coperto di cenere e prossimo a spegnersi. Quando sentiamo che l'amor di Dio si raffredda, corriamo presto alla comunione spirituale» Povero cuore! perde così facilmente il suo calore e si ricopre di ceneri così presto! La comunione spirituale rianima il focolare e fa sprigionare la fiamma del fervore. In mezzo alle prove del nostro pellegrinaggio quaggiù, continuamente c'invade la tristezza, e il nostro cuore si riempie di fitte nebbie. La comunione spirituale dissipa la caligine, come il sole del mattino; esso riconduce la gioia nel cuore, rende all'anima la pace. Essa conserva pure il raccoglimento: è il mezzo più efficace per premunirsi contro la dissipazione, la leggerezza e tutte le divagazioni della mente e della fantasia. Essa ci abitua a tenere i nostri sguardi fissi su Gesù, a conservare con lui una dolce e costante intimità, a vivere con lui in una continua unione di cuore. Essa ci distacca da tutto ciò che è puramente sensibile e terrestre; ci fa sdegnare le vanità che passano, i piaceri del mondo che durano poco. «Essa è il pane del cuore, dice S. Agostino, essa è la guarigione del cuore» Essa separa il nostro cuore da tutto ciò che è impuro e imperfetto; lo trasforma e lo unisce strettamente al cuore di Gesù. Essa rende le nostre relazioni con Gesù più tenere e più familiari. Essa ci dà per lui una devozione più ardente e più profonda; essa ci fa meglio gustare la soavità e la dolcezza della sua presenza. «Quando faccio il segno di croce, scrive sant'Angela di Foligno, portando la mano al cuore e dicendo ... e del Figlio, provo un vivo amore e una gran dolcezza, perchè sento che Gesù è lì.» La comunione spirituale mette Gesù lì, nell'interno del nostro cuore, in una residenza permanente e incantevole. La comunione spirituale ha pure un'efficacia meravigliosa per cancellare i peccati veniali e per rimettere le pene dovute al peccato. Le anime pie che la praticano sovente e bene, saranno esenti dalle fiamme del purgatorio. Gesù le trasporterà direttamente dalla terra al cielo, come l'anima di Giovanna d'Arco, che fu vista, al momento delle sua morte, salire direttamente in Paradiso, sotto forma di bianca colomba. La comunione spirituale darà in cielo alle anime che l'avranno fatta bene, una gloria sorprendente. Nostro Signore diceva a Santa Geltrude che ogni qualvolta uno guardasse con devozione l'ostia Santa, aumenterebbe la sua felicità eterna e si preparerebbe per il cielo tante delizie diverse a misura che avrebbe moltiplicato quaggiù quegli sguardi d'amore e di desiderio verso l'Eucaristia. Le anime che si saranno comunicate spesso spiritualmente, splenderanno in cielo di una luce particolare e gusteranno delle gioie speciali, più dolci e più deliziose, che gli altri non conosceranno. La comunione spirituale, aumentando ogni giorno i nostri desideri di ricevere Gesù, ci spinge alla Comunione sacramentale, c'impedisce di tralasciarla per colpa nostra, la rende più frequente, ci dispone a riceverla meglio e a trarne più frutti. La comunione spirituale è, al dire di tutti i Santi, la migliore preparazione alla comunione sacramentale. Aggiungete inoltre che la comunione spirituale si può offrire secondo l'intenzione del prossimo, sia in favore dei vivi, sia in favore dei defunti. La beata Margherita Maria raccomandava la comunione spirituale in suffragio delle anime del Purgatorio, «Voi solleverete assai quelle povere anime afflitte, essa diceva, offrendo per esse delle comunioni spirituali, per riparare al cattivo uso da esse fatto delle comunioni sacramentali.» Finalmente dovete sapere che tutti questi benefici e tutte queste grazie che derivano dalla comunione spirituale, si ricevono ogni volta nella misura delle vostre disposizioni, cioè secondo il valore del vostro desiderio. Più è intenso il vostro desiderio di comunicarvi, più è puro e prolungato, e più voi parteciperete dei frutti dell'Eucaristia e di tutti i favori che abbiamo enumerato; tutto questo con nessun altro limite che l'ardore, l'estensione e la vivezza dei vostri desideri. I santi sono unanimi nell'esaltare le meraviglie della comunione spirituale. Arrivano a dire come la Ven. Giovanna Maria della Croce, «che Dio, con questo mezzo, ci colma spesso delle medesime grazie della comunione sacramentale»; e, con santa Geltrude e col P. Rodriguez, «qualche volta di grazie ancora più grandi» ; poiché, nota quest'ultimo, «benché la comunione sacramentale sia, per se stessa, di una maggiore efficacia, tuttavia il fervore del desiderio può compensare la differenza». Quale altro incoraggiamento più prezioso si può dare alla comunione spirituale? E come spingervi di più a praticarla frequentemente? Quando dunque la farete? - La farete sempre durante la Messa, quando vi assistete senza potervi comunicare sacramentalmente. «Bisogna, dice il Rodriguez, divorare con gli occhi dell'anima quel divino alimento. Bisogna aprire la bocca dell'anima con un ardente desiderio di ricevere questa manna celeste, e di gustarne lungamente la dolcezza entro il cuore». Voi farete la comunione spirituale, secondo il consiglio di S. Alfonso, al principio e alla fine delle vostre visite al SS. Sacramento. Che bella maniera d'impiegare quel tempo prezioso! Gesù è realmente là, a pochi passi da voi, ardente di desiderio di venire in voi. Ardete dello stesso desiderio per lui, e verrà ad unirsi a voi in una dolce intimità. Voi uscirete dalla chiesa infiammati di amore! Voi farete la comunione spirituale il mattino appena svegliati. «Svegliandoti, diceva Gesù a santa Metilde, devi sospirare a me con tutto il cuore! Desiderami con un sospiro di amore e io verrò in te, opererò in te e soffrirò in te tutti i tuoi patimenti». Voi vi comunicherete spiritualmente, dopo la preghiera, dopo la meditazione, dopo la lettura spirituale, prima e dopo la recita del rosario e la sera prima di addormentarvi. Potete fare la comunione spirituale dieci volte, venti volte al giorno, quante volte volete, poiché bastano pochi istanti, brevi giaculatorie rivolte a Gesù nell'Eucaristia, per scongiurarlo di venire in voi. Qui non importa il tempo; importa l'ardore e la veemenza del desiderio, la fame e la sete dell'anima, lo slancio del cuore! In quanto alla formula, la migliore sarà quella che uscirà più spontanea e più viva da voi stessi! Sarà quella in cui metterete più amore e sopratutto un amore più delicato, più puro, più generoso più disinteressato; quello in cui farete sentire a Gesù che voi lo amate solo per lui. Voi gli direte: O Gesù, venite, venite! Io ho bisogno di voi; l'anima mia sospira e languisce, lontana da voi; tutto mi riesce insipido senza di voi! O Gesù, io non posso vivere lontano da voi; io muoio senza di voi, o Padre, Amico, Sposo, o Diletto, venite, venite! O Amore, o Amore, mettete nel mio cuore gli ardori dei serafini e tutti i sentimenti più infiammati della vostra Madre santissima! O Amore infinito, venite ad amare voi medesimo in me: venite ad accendere nel mio cuore tutti i desideri più ardenti che consumarono il vostro! Sopratutto, o Amore, che io vi ami per voi! Che io dimentichi me stesso, scomparisca, mi perda in voi! Venite in me, perchè io non viva più, ma viviate ve! solo in me! Come il vostro padre si è glorificato in voi, così glorificate voi stesso in me! Prendete tutto ciò che è in me per farlo vostro per sempre! Venite in me per continuarvi l'opera vostra, le vostre preghiere, le vostre virtù, le vostre sofferenze, le vostre espiazioni, i vostri meriti! O Gesù, o Diletto, nulla per me, tutto per voi e per sempre! Venite in me, vivete in me, e voi ed io siamo consumati nell'unità! Voi farete le vostre comunioni spirituali così o in altri termini anche più ardenti, con espressioni più fervide e più infiammate. Spesso anche resterete silenziosi, poiché la bocca diventa impotente a formulare i desideri del cuore, quando questo si lascia rapire e trasportare dall'amore divino. Allora si soffre assai non potendosi esprimere ciò che si sente. Ma Gesù vede questa sofferenza intima la quale riesce un omaggio perfetto per lui e lo colma di gioia, perchè gli dimostra più amore che tutte le parole e le grida del cuore più appassionato. E tutti questi desideri, tutti questi slanci, tutti questi sentimenti che Gesù medesimo desta in voi e prova più di voi, pensate voi se non li ricompenserà! Con l'ardore dei loro desideri nella comunione spirituale, i santi ottennero spesso dei miracoli. Si staccarono le ostie dalle mani dei sacerdoti per darsi spontaneamente ad essi. Apparvero ad essi per comunicarli, degli Angeli, talora la Ss. Vergine o san Giovanni o Gesù medesimo. Voi non otterrete simili miracoli: che importa dal momento che ottenete realmente, benché invisibilmente, le stesse grazie? Voi riceverete queste grazie, se considerate da una parte il prezzo e il valore, l'eccellenza e la natura della comunione spirituale; se d'altra parte voi vi ricorderete cori quanta facilità la potete fare, in qualunque ora del giorno e della notte. Come sareste ingrati, colpevoli, inescusabili, se, conoscendo la comunione spirituale e le ricchezze incalcolabili che racchiude, voi non vi faceste ricorso almeno una volta al giorno, e anche di più! poiché fra tutti i mezzi di santificazione ve ne sono forse altri più facili, più efficaci, Più meravigliosi?

NOTE 1. Non bisognerà tuttavia eguagliare la comunione spirituale alla comunione sacramentale, né molto meno privarsi di questa sotto pretesto che ci si supplisce con quella. 2. Nostro Signore mostrava ogni giorno alla pia Paola Maresca un ciborio d'oro contenente le sue comunioni sacramentali e un ciborio d'argento contenente le sue comunioni spirituali, indicandole così il valore delle une e delle altre. Testo tratto da: Mons. De Guiberges, La Santa Comunione, Faenza: Libreria Editrice Salesiana, 1914, pp. 171-182.

martedì 5 aprile 2011

NOVENA A MARIA CHE SCIOGLIE I NODI
Dipinto venerato nella chiesa di San Peter Am Perlach di Asburgo (Germania)

Ma quali sono questi “nodi”? Tutti i problemi che portiamo molto spesso negli anni e che non sappiamo come risolvere: i nodi dei litigi familiari, dell’incomprensione tra genitori e figli, della mancanza di rispetto, della violenza; i nodi del risentimento fra sposi, la mancanza di pace e di gioia nella famiglia; nodi dell’angoscia; i nodi della disperazione degli sposi che si separano, i nodi dello scioglimento delle famiglie; il dolore provocato da un figlio che si droga, che è malato, che ha lasciato la casa o che si è allontanato da Dio; i nodi dell’alcolismo, dei nostri vizi e dei vizi di quelli che amiamo, i nodi delle ferite causate agli altri; i nodi del rancore che ci tormenta dolorosamente, i nodi del sentimento di colpa, dell’aborto, delle malattie incurabili, della depressione, della disoccupazione, delle paure, della solitudine…nodi dell’incredulità, della superbia, dei peccati delle nostre vite. Insegnami il coraggio, la gioia, l'umiltà e come Elisabetta, rendimi piena di Spirito Santo. Voglio che tu sia mia Madre, la mia Regina e la mia amica. Ti do il mio cuore e tutto ciò che mi appartiene: la mia casa, la mia famiglia, i miei beni esteriori e interiori. Ti appartengo per sempre. Metti in me il tuo cuore perchè io possa fare tutto ciò che Gesù mi dirà di fare. "Maria che sciogli i nodi" prega per me. Camminiamo pieni di fiducia verso il trono della grazia.


La Vergine Maria vuole che tutto questo cessi. Oggi viene incontro a noi, perché le offriamo questi nodi e Lei li scioglierà uno dopo l’altro. Ora avviciniamoci a Lei. Quanto è bella! ContemplandoLa scoprirete che non siete più soli. Davanti a Lei vorrete confidarLe le vostre angosce, i vostri nodi…e da quel momento, tutto può cambiare. Quale Madre piena d’amore non viene in aiuto al suo figliolo in difficoltà quando la chiama?


NOVENA A “MARIA CHE SCIOGLIE I NODI”


Preparazione:


1. Fare il segno della Croce


2. Recitare l’atto di contrizione. Chiedere perdono per i nostri peccati e, soprattutto, proporre di non commetterli mai più.


3. Recitare le prime tre decine del Rosario


4. Leggere la meditazione propria di ogni giorno della novena (dal primo al nono giorno)


5. Poi recitare le due ultime decine del Rosario


6. Finire con la Preghiera a Maria che scioglie i nodi


PRIMO GIORNO Santa Madre mia amata, Santa Maria, che Scioglie i "nodi" che opprimono i tuoi figli, stendi le tue mani misericordiose verso di me. Ti do oggi questo "nodo"(nominarlo se possibile..) e ogni conseguenza negativa che esso provoca nella mia vita. Ti do questo "nodo" che mi tormenta, mi rende infelice e mi impedisce di unirmi a Te e al tuo Figlio Gesù Salvatore. Ricorro a te Maria che scioglie i nodi perchè ho fiducia in te e so che non hai mai disdegnato un figlio peccatore che ti supplica di aiutarlo. Credo che tu possa sciogliere questi nodi perchè sei mia Madre. So che lo farai perchè mi ami con amore eterno. Grazie Madre mia amata. "Maria che scioglie i nodi" prega per me.


Chi cerca una grazia,la troverà nelle mani di Maria


SECONDO GIORNO Maria, madre molto amata, piena di grazia, il mio cuore si volge oggi verso di te. Mi riconosco peccatore e ho bisogno di te. Non ho tenuto conto delle tue grazie a causa del mio egoismo,del mio rancore,della mia mancanza di generosità e di umiltà. Oggi mi rivolgo a te, "Maria che scioglie i nodi" affinchè tu domandi per me, a tuo Figlio Gesù la purezza di cuore , il distacco, l'umiltà e la fiducia. Vivrò questa giornata con queste virtù. Te le offrirò come prova del mio amore per te. Ripongo questo "nodo" (nominarlo se possibile..) nelle tue mani perchè mi impedisce di vedere la gloria di Dio. "Maria che sciogli i nodi" prega per me.


Maria offri a Dio ogni istante della sua vita


TERZO GIORNO Madre mediatrice,Regina del cielo, nelle cui mani sono le ricchezze del Re, rivolgi a me i tuoi occhi misericordiosi. Ripongo nelle tue mani sante questo "nodo" della mia vita (nominarlo se possibile...), e tutto il rancore che ne risulta. Dio Padre, ti chiedo perdono per i miei peccati. Aiutami ora a perdonare ogni persona che consciamente o inconsciamente, ha provocato questo "nodo". Grazie a questa decisione Tu potrai scioglierlo. Madre mia amata davanti a te, e in nome di tuo Figlio Gesù, mio Salvatore, che è stato tanto offeso, e che ha saputo perdonare, perdono ora queste persone........ e anche me stesso per sempre."Maria che sciogli i nodi", ti ringrazio perchè sciogli nel mio cuore il "nodo" del rancore e il "nodo" che oggi ti presento. Amen. "Maria che sciogli i nodi" prega per me.


Chi vuole le grazie si rivolga a Maria.


QUARTO GIORNO Santa Madre mia amata, che accogli tutti quelli che ti cercano, abbi pietà di me. Ripongo nelle tue mani questo "nodo" (nominarlo se possibile....). Mi impedisce di essere felice,di vivere in pace,la mia anima è paralizzata e mi impedisce di camminare verso il mio Signore e di servirlo. Sciogli questo "nodo" della mia vita, o Madre mia. Chiedi a Gesù la guarigione della mia fede paralizzata che inciampa nelle pietre del cammino. Cammina con me, Madre mia amata, perchè sia consapevole che queste pietre sono in realtà degli amici; cessi di mormorare e impari a rendere grazie, a sorridere in ogni momento, perchè ho fiducia in te. "Maria che sciogli i nodi" prega per me.


Maria è il sole e tutto il mondo benefica del suo calore


QUINTO GIORNO "Madre che scioglie i nodi" generosa e piena di compassione, mi volgo verso di te per rimettere, una volta di più, questo "nodo" nelle tue mani (nominarlo se possibile....). Ti chiedo la saggezza di Dio, perchè io riesca alla luce dello Spirito Santo a sciogliere questo cumulo di difficoltà. Nessuno ti ha mai vista adirata, al contrario,le tue parole sono così piene di dolcezza che si vede in te lo Spirito Santo. Liberami dall'amarezza, dalla collera e dall'odio che questo "nodo" mi ha causato. Madre mia amata, dammi la tua dolcezza e la tua saggezza, insegnami a meditare nel silenzio del mio cuore e così come hai fatto il giorno della Pentecoste, intercedi presso Gesù perchè riceva nella mia vita lo Spirito Santo, lo Spirito di Dio venga su di me. "Maria che sciogli i nodi" prega per me.


Maria è onnipotente presso Dio


SESTO GIORNO Regina di misericordia, ti do questo "nodo" della mia vita (nominarlo se possibile...) e ti chiedo di darmi un cuore che sappia essere paziente finchè tu sciolga questo "nodo". Insegnami ad ascoltare la Parola del tuo Figlio, a confessarmi, a comunicarmi, perciò resta con me Maria. prepara il mio cuore a festeggiare con gli angeli la grazia che tu mi stai ottenendo. "Maria che sciogli i nodi" prega per me.


Sei bellissima Maria e nessuna macchia è in te.


SETTIMO GIORNO Madre purissima, mi rivolgo oggi a te: ti supplico di sciogliere questo "nodo" della mia vita ( nominarlo se possibile...) e di liberarmi dall'influenza del male. Dio ti ha concesso un grande potere su tutti i demoni. Oggi rinuncio ai demoni e a tutti i legami che ho avuto con loro. Proclamo che Gesù è il mio unico Salvatore e il mio unico Signore. O " Maria che sciogli i nodi" schiaccia la testa del demonio. Distruggi le trappole provocate da questi "nodi" della mia vita. Grazie Madre tanto amata. Signore, liberami con il tuo prezioso sangue! "Maria che sciogli i nodi" prega per me.


Sei la gloria di Gerusalemme, sei l'onore del nostro popolo


OTTAVO GIORNO Vergine Madre di Dio, ricca di misericordia, abbi pietà di me, tuo figliolo e sciogli i "nodi" (nominarlo se possibile....) della mia vita. Ho bisogno che tu mi visiti, così come hai fatto con Elisabetta. Portami Gesù, portami lo Spirito Santo. Insegnami il coraggio, la gioia, l'umiltà e come Elisabetta, rendimi piena di Spirito Santo. Voglio che tu sia mia Madre, la mia Regina e la mia amica. Ti do il mio cuore e tutto ciò che mi appartiene: la mia casa, la mia famiglia, i miei beni esteriori e interiori. Ti appartengo per sempre. Metti in me il tuo cuore perchè io possa fare tutto ciò che Gesù mi dirà di fare. "Maria che sciogli i nodi" prega per me.


Camminiamo pieni di fiducia verso il trono della grazia.


NONO GIORNO Madre Santissima, nostra avvocata, Tu che sciogli i "nodi" vengo oggi a ringraziarti di aver sciolto questo "nodo" (nominarlo se possibile...) nella mia vita. Conosci il dolore che mi ha causato. Grazie Madre mia amata,Ti ringrazio perchè hai sciolto i "nodi" della mia vita. Avvolgimi con il tuo manto d' amore, proteggimi, illuminami con la tua pace.


"Maria che sciogli i nodi" prega per me.


PREGHIERA A NOSTRA SIGNORA CHE SCIOGLIE I NODI


( da recitare a fine Rosario)


Vergine Maria, Madre del Bell'Amore, Madre che non ha mai abbandonato un figliolo che grida aiuto, Madre le cui mani lavorano senza sosta per i suoi figlioli tanto amati, perchè sono spinte dall'amore divino e dall'infinita misericordia che esce dal Tuo cuore volgi verso di me il tuo sguardo pieno di compassione. Guarda il cumulo di "nodi" della mia vita. Tu conosci la mia disperazione e il mio dolore. Sai quanto mi paralizzano questi nodi Maria, Madre incaricata da Dio di sciogliere i "nodi" della vita dei tuoi figlioli, ripongo il nastro della mia vita nelle tue mani. Nelle tue mani non c'è un "nodo" che non sia sciolto. Madre Onnipotente, con la grazia e il tuo potere d'intercessione presso tuo Figlio Gesù, mio Salvatore, ricevi oggi questo "nodo" (nominarlo se possibile...). Per la gloria di Dio ti chiedo di scioglierlo e di scioglierlo per sempre. Spero in Te. Sei l'unica consolatrice che Dio mi ha dato. Sei la fortezza delle mie forze precarie, la ricchezza delle mie miserie, la liberazione di tutto ciò che mi impedisce di essere con Cristo. Accogli il mio richiamo.


Maria,che scioglie i nodi, prega per me.


Madre di Gesù e Madre nostra, Maria Santissima Madre di Dio; tu sai che la nostra vita è piena di nodi piccoli e grandi. Ci sentiamo soffocati, schiacciati, oppressi e impotenti nel risolvere i nostri problemi. Ci affidiamo a te, Madonna di Pace e di Misericordia. Ci rivolgiamo al Padre per Gesù Cristo nello Spirito Santo, uniti a tutti gli angeli e ai Santi. Maria incoronata da dodici stelle che schiacci con i tuoi santissimi piedi la testa del serpente e non ci lasci cadere nella tentazione del maligno, liberaci da ogni schiavitù, confusione e insicurezza. Dacci la tua grazia e la tua luce per poter vedere nelle tenebre che ci circondano e seguire la giusta strada. Madre generosa, ti presentiamo supplichevoli la nostra richiesta d'aiuto. Ti preghiamo umilmente:


• Sciogli i nodi dei nostri disturbi fisici e delle malattie incurabili: Maria ascoltaci!


• Sciogli i nodi dei conflitti psichici dentro di noi, la nostra angoscia e paura, la non accettazione di noi stessi e della nostra realtà: Maria ascoltaci!


• Sciogli i nodi nella nostra possessione diabolica: Maria ascoltaci!


• Sciogli i nodi nelle nostre famiglie e nel rapporto con i figli: Maria ascoltaci!


• Sciogli i nodi nella sfera professionale, nell'impossibilità di trovare un lavoro dignitoso o nella schiavitù di lavorare con eccesso: Maria ascoltaci!


• Sciogli i nodi dentro la nostra comunità parrocchiale e nella nostra Chiesa che è una, santa, cattolica, apostolica: Maria ascoltaci!


• Sciogli i nodi fra le varie Chiese cristiane e confessioni religiose e dacci l'unità nel rispetto delle diversità: Maria ascoltaci!


• Sciogli i nodi nella vita sociale e politica del nostro Paese: Maria ascoltaci!


• Sciogli tutti i nodi del nostro cuore per poter essere liberi di amare con generosità: Maria ascoltaci!


Maria che sciogli i nodi, prega per noi tuo Figlio Gesù Cristo nostro Signore. Amen.


(Imprimatur Arcivescovato- Parigi- 9.4.2001)