sabato 7 novembre 2009

LA CROCE

La Croce è il simbolo dell'Amore di Dio per gli uomini

Dobbiamo mettere la croce al centro della nostra vita, perchè è da essa che viene la salvezza del mondo. Dobbiamo adorarla, amarla, abbracciarla. Senza accogliere la croce non possiamo salvarci.
L'impero delle tenebre odia la croce, perchè da essa è stato sconfitto. Non dobbiamo meravigliarci se esistono i nemici della croce che, con falsi pretesti, vogliono espellerla dal mondo. Essi però non possono nulla se noi la teniamo ben stretta alla nostra vita.
Combattiamo la buona battaglia in difesa della croce. Dobbiamo non solo viverla, ma anche renderla visibile, perchè gli uomini, compresi quelli che la combattono, ne hanno bisogno per non perdersi.
Mettiamo la croce nelle nostre case, nelle nostre stanze e su di noi, come segno di fede, di gratitudine e di salvezza. Mettiamola ovunque possibile, perché la croce è il più grande esorcismo di cui il mondo ha bisogno.
Ripetiamo sovente questa bella invocazione: "Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perchè con la tua santa croce hai redento il mondo".
P. L.


LA CROCE

Che intendete voi per croce?
Il soffrire secondo i vostri gusti?
La croce è agonia,
è tenebra,
è oscurità,
tedio di spirito,
è
è tristezza,
è senso di sfiducia,
è il completo isolamento,
è il senso dell’abbandono,
è lo smarrimento di spirito,
è il sudore di sangue,
questa è la croce interna.
La croce esterna non è una mortificazione imposta da noi,
ma è la persecuzione,
il disprezzo,
la calunnia,
la privazione di quello che più si desidera,
il dolore fisico che più ci contrasta.
Questa è la croce che dobbiamo raccogliere dalle mani di Gesù Cristo.

Sac. Dolindo Ruotolo

RIFLESSIONE

Queste belle parole di don Dolindo sono piene di sapienza. E' un testimone e un maestro di questi ultimi tempi.
La croce, non ha senso né valore se è staccata da Gesù.
Ed anche quando la si rappresenta "nuda" non manca mai il riferimento a Chi l'ha portata e l'ha inzuppata col suo Sangue.
Quale il senso e il significato per noi?
Lo vedo racchiuso in Lc 23,26: "Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene che tornava dai campi e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù".
Ma perché Gesù ha voluto essere "aiutato" a portare la croce? (di fronte a tanti "anonimi" nel Vangelo, qui è riferito il nome, Simone; in Mc, addirittura, troviamo anche i nomi dei figli di costui: Alessandro e Rufo...).
Gesù aveva detto che il vero discepolo è colui che diventa CIRENEO...
S. Paolo, che non ha altro di cui vantarsi se non nella Croce del suo Signore (Gal 6,14), avverte che - attraverso le sue sofferenze - completa nella sua carne ciò che manca ai patimenti di Cristo in favore della Sua Chiesa (Col 1,24).
La figura del Cireneo è dunque il PARADIGMA del cristiano:

- egli, nella Croce, aiuta Cristo e si unisce a Lui negli stessi patimenti;
- egli completa nella sua carne i patimenti di Cristo nel senso che come ha patito il Capo, così lo devono anche le Membra (ecco la motivazione teologica delle nostre sofferenze... Queste non sono un "incidente di percorso nella vita del discepolo"... non sono un OPTIONAL per il cristiano, ma qualcosa di logico, necessario in quanto NON SI PUO' ESSERE MEMBRA GAUDENTI SOTTO UN CAPO CORONATO DI SPINE!!!).
In ultimo, Gv (19,25) riferisce della Mamma che stava non presso il Figlio messo in Croce, ma stava "presso la Croce di Gesù...!!!

Don Giuseppe Greco

giovedì 5 novembre 2009

MARIA eco di DIO


Maria, Madre e Maestra spirituale

Coraggio è il tempo di stringerci alla Madre nella preghiera del Cuore, per donare al Signore tanti bei fiori profumati che con gioia e con amore, faremo sbocciare dai nostri piccoli sacrifici e impegni di carità. Grande è l'amore di Maria, Madre, e Maestra spirituale, tutti vuole portarci al cospetto dell'Altissimo che per Sua misericordia senza limiti, c'è l'ha donata a illuminare e a guidarci verso la via della Verità.Tutti se siamo nella via della Pace è perchè una mano potente e dolce è sempre stata su di noi. Una Madre, la Madre di Dio, la vera, la più bella, la Santa, la piena di grazia e anche Madre e salvezza nostra. L'abbiamo pregata, cantata, seguita, ascoltata, amata e considerata nostra Mamma. Avere confidenza con Lei è come avere la chiave del Paradiso, la certezza che nessuno potrà farci del male o distoglierci da Gesù, perchè il Suo Amore copre le nostre miserie e rinsalda la speranza, la fede, i cuori nella volontà di appartenere al Signore, nella concretezza di essere Suoi Figli. Lei ci ama e ci conosce uno per uno, conosce i nostri cuori e con dolcezza e tenerezza tutta materna li predispone a farne una casetta per Gesù, per il Figlio di Dio che ci ha resi sulla Croce, figli di Maria e tutti prediletti del Padre dei Cieli .Chi ha conosciuto Maria e ne ha ascoltato la voce si è santificato e sempre chi confida in Lei, trova la salvezza e la gioia di essere Suo Figlio. Questo è tempo di grazia, è il tempo di Maria, il tempo in cui con l'amore e la fermezza di una vera Madre, la Vergine delle Vergini, la giovane Donna di Nazareth si è impegnata a far tornare al Buon Pastore, le pecorelle smarrite, rigenerandole spiritualmente non appena uno spiraglio di luce si apre nella volontà di queste creature.