venerdì 27 marzo 2015

Pregare per vivere



PERCHE' PREGARE?
Ti rispondo: per vivere.


Sì: per vivere veramente, bisogna pregare.
Perché? Perché vivere è amare: una vita senza amore non è vita. È solitudine vuota, è prigione e tristezza. Vive veramente solo chi ama: e ama solo chi si sente amato, raggiunto e trasformato dall’amore. 
Come la pianta che non fa sbocciare il suo frutto se non è raggiunta dai raggi del sole, così il cuore umano non si schiude alla vita vera e piena se non è toccato dall’amore.
Ora, l’amore nasce dall’incontro e vive dell’incontro con l’amore di Dio, il più grande e vero di tutti gli amori possibili, anzi l’amore al di là di ogni nostra definizione e di ogni nostra possibilità. Pregando, ci si lascia amare da Dio e si nasce all’amore, sempre di nuovo. Perciò, chi prega vive, nel tempo e per l’eternità.

E chi non prega? 
Chi non prega è a rischio di morire dentro, perché gli mancherà prima o poi l’aria per respirare, il calore per vivere, la luce per vedere, il nutrimento per crescere e la gioia per dare un senso alla vita.


Mi dici: ma io non so pregare! Mi chiedi: come pregare?
Ti rispondo: comincia a dare un po’ del tuo tempo a Dio. All’inizio, l’importante non sarà che questo tempo sia tanto, ma che Tu glielo dia fedelmente. Fissa tu stesso un tempo da dare ogni giorno al Signore, e daglielo fedelmente, ogni giorno, quando senti di farlo e quando non lo senti. 
Cerca un luogo tranquillo, dove se possibile ci sia qualche segno che richiami la presenza di Dio (una croce, un’icona, la Bibbia, il Tabernacolo con la Presenza eucaristica…). Raccogliti in silenzio: invoca lo Spirito Santo, perché sia Lui a gridare in te “Abbà, Padre!”. Porta a Dio il tuo cuore, anche se è in tumulto: non aver paura di dirgli tutto, non solo le tue difficoltà e il tuo dolore, il tuo peccato e la tua incredulità, ma anche la tua ribellione e la tua protesta, se le senti dentro.
Tutto questo, mettilo nelle mani di Dio: ricorda che Dio è Padre – Madre nell’amore, che tutto accoglie, tutto perdona, tutto illumina, tutto salva. Ascolta il Suo Silenzio: non pretendere di avere subito le risposte. Persevera.
 Come il profeta Elia, cammina nel deserto verso il monte di Dio: e quando ti sarai avvicinato a Lui, non cercarlo nel vento, nel terremoto o nel fuoco, in segni di forza o di grandezza, ma nella voce del silenzio sottile (cf. 1 Re 19,12). Non pretendere di afferrare Dio, ma lascia che Lui passi nella tua vita e nel tuo cuore, ti tocchi l’anima, e si faccia contemplareda te anche solo di spalle.

...Io sono la Via, la Verità, la Vita...
Ascolta la voce del Suo Silenzio. Ascolta la Sua Parola di vita: apri la Bibbia, meditala con amore, lascia che la parola di Gesù parli al cuore del tuo cuore; leggi i Salmi, dove troverai espresso tutto ciò che vorresti dire a Dio; ascolta gli apostoli e i profeti;   innamorati delle storie dei Patriarchi e del popolo eletto e della chiesa nascente, dove incontrerai l’esperienza   della vita vissuta nell’orizzonte dell’alleanza con   Dio.
E quando avrai ascoltato la Parola di Dio, cammina   ancora a lungo nei sentieri del silenzio, lasciando   che sia lo Spirito a unirti a Cristo, Parola eterna del   Padre. Lascia che sia Dio Padre a plasmarti con tutte e   due le Sue mani, il Verbo e lo Spirito Santo.
All’inizio, potrà sembrarti che il tempo per tutto   questo sia troppo lungo, che non passi mai: persevera   con umiltà, dando a Dio tutto il tempo che riesci   a dargli, mai meno, però, di quanto hai stabilito di   potergli dare ogni giorno. Vedrai che di appuntamento   in appuntamento la tua fedeltà sarà premiata, e ti accorgerai che piano piano il gusto della preghiera   crescerà in te, e quello che all’inizio ti sembrava irraggiungibile,   diventerà sempre più facile e bello. Capirai   allora che ciò che conta non è avere risposte, ma mettersi   a disposizione di Dio: e vedrai che quanto porterai   nella preghiera sarà poco a poco trasfigurato.
...l'anima mia magnifica il Signore...
Così, quando verrai a pregare col cuore in tumulto,   se persevererai, ti accorgerai che dopo aver a   lungo pregato non avrai trovato risposte alle tue   domande, ma le stesse domande si saranno sciolte   come neve al sole e nel tuo cuore entrerà una grande   pace: la pace di essere nelle mani di Dio e di lasciarti   condurre docilmente da Lui, dove Lui ha preparato   per te. Allora, il tuo cuore fatto nuovo potrà cantare il   cantico nuovo, e il “Magnificat” di Maria uscirà spontaneamente   dalla tue labbra e sarà cantato dall’eloquenza   silenziosa delle tue opere.
Sappi, tuttavia, che non mancheranno in tutto questo   le difficoltà: a volte, non riuscirai a far tacere il   chiasso che è intorno a te e in te; a volte sentirai la fatica   o perfino il disgusto di metterti a pregare; a volte,   la tua sensibilità scalpiterà, e qualunque atto ti sembrerà   preferibile allo stare in preghiera davanti a Dio,   a tempo “perso”. Sentirai, infine, le tentazioni del   Maligno, che cercherà in tutti i modi di separarti dal   Signore, allontanandoti dalla preghiera. Non temere:   le stesse prove che tu vivi le hanno vissute i santi   prima di te, e spesso molto più pesanti delle tue. Tu   continua solo ad avere fede. Persevera, resisti e ricorda   che l’unica cosa che possiamo veramente dare a   Dio è la prova della nostra fedeltà. Con la perseveranza   salverai la tua preghiera, e la tua vita.

Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato...
Verrà l’ora della “notte oscura”, in cui tutto ti sembrerà   arido e perfino assurdo nelle cose di Dio:   non temere. È quella l’ora in cui a lottare con te è Dio stesso: rimuovi da te ogni peccato, con la confessione   umile e sincera delle tue colpe e il perdono sacramentale;   dona a Dio ancor più del tuo tempo; e lascia che  la notte dei sensi e dello spirito diventi per te l’ora   della partecipazione alla passione del Signore. 
A quel   punto, sarà Gesù stesso a portare la tua croce e a condurti   con sé verso la gioia di Pasqua. Non ti stupirai, allora, di considerare perfino amabile quella notte perché la vedrai trasformata per te in notte d’amore,   inondata dalla gioia nella presenza dell’Amato, ripiena   del profumo di Cristo, luminosa della luce di Pasqua.
Non avere paura, dunque, delle prove e delle difficoltà   nella preghiera: ricorda solo che Dio è fedele   e non ti darà mai una prova senza darti la via d’uscita   e non ti esporrà mai a una tentazione senza darti la   forza per sopportarla e vincerla. Lasciati amare da Dio:   come una goccia d’acqua che evapora sotto i raggi del   sole e sale in alto e ritorna alla terra come pioggia    feconda o rugiada consolatrice, così lascia che tutto il   tuo essere sia lavorato da Dio, plasmato dall’amore dei   Tre, assorbito in Loro e restituito alla storia come dono fecondo. Lascia che la preghiera faccia crescere in te la   libertà da ogni paura, il coraggio e l’audacia dell’amore,   la fedeltà alle persone che Dio ti ha affidato e alle   situazioni in cui ti ha messo, senza cercare evasioni o   consolazioni a buon mercato. Impara, pregando, a vivere  la pazienza di attendere i tempi di Dio, che non sono   i nostri tempi, ed a seguire le vie di Dio, che tanto spesso   non sono le nostre vie.
Un dono particolare che la fedeltà nella preghiera ti   darà è l’amore agli altri e il senso della chiesa: più   preghi, più sentirai misericordia per tutti, più vorrai aiutare  chi soffre, più avrai fame e sete di giustizia per   tutti, specie per i più poveri e deboli, più accetterai di   farti carico del peccato altrui per completare in te ciò   che manca alla passione di Cristo a vantaggio del Suo   corpo, la chiesa. Pregando, sentirai come è bello essere   nella barca di Pietro, solidale con tutti, docile alla guida   dei pastori, sostenuto dalla preghiera di tutti, pronto a   servire gli altri con gratuità, senza nulla chiedere in   cambio. Pregando sentirai crescere in te la passione per   l’unità del corpo di Cristo e di tutta la famiglia umana. 

 
...pregando si gustano
i frutti dello Spirito Santo...
La preghiera è la scuola dell’amore, perché è in essa   che puoi riconoscerti infinitamente amato e nascere   sempre di nuovo alla generosità che prende l’iniziativa   del perdono e del dono senza calcolo, al di là di ogni misura di stanchezza.Pregando, s’impara a pregare, e si gustano i frutti   dello Spirito che fanno vera e bella la vita: “amore,   gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà,   mitezza, dominio di sé (Gal 5,22). Pregando, si diventa   amore, e la vita acquista il senso e la bellezza per cui   è stata voluta da Dio. Pregando, si avverte sempre più   l’urgenza di portare il Vangelo a tutti, fino agli estremi   confini della terra. Pregando, si scoprono gli infiniti   doni dell’Amato e si impara sempre di più a rendere   grazie a Lui in ogni cosa. Pregando, si vive. Pregando, si ama. Pregando, si loda. E la lode è la gioia e la pace   più grande del nostro cuore inquieto, nel tempo e per   l’eternità.

Se dovessi, allora, augurarti il dono più bello, se   volessi chiederlo per te a Dio, non esiterei a domandargli   il dono della preghiera. Glielo chiedo: e tu non   esitare a chiederlo a Dio per me. E per te. La pace del   Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la   comunione dello Spirito Santo siano con te. E tu in   loro: perché pregando entrerai nel cuore di Dio, nascosto   con Cristo in Lui, avvolto dal Loro amore eterno,   fedele e sempre nuovo. Ormai lo sai: chi prega con   Gesù e in Lui, chi prega Gesù o il Padre di Gesù o invoca   il Suo Spirito, non prega un Dio generico e lontano,   ma prega in Dio, nello Spirito, per il Figlio il Padre.

E   dal Padre, per mezzo di Gesù, nel soffio divino dello   Spirito, riceverà ogni dono perfetto, a lui adatto e per   lui da sempre preparato e desiderato. Il dono che ci   aspetta. Che ti aspetta. 



  Bruno Forte