domenica 5 febbraio 2012

I tranelli di satana

I tranelli di satana


Conflitti


Il diavolo cerca di provocare lotte e divisioni interne nelle nostre famiglie e nelle nostre chiese: una tattica vincente il qualsiasi conflitto. Egli sa bene che "un regno o una casa divisa in parti contrarie non potrà reggere" (Marco 3:24-25), per cui tenta in tutti i modi di provocare liti e spaccature. "Dividi e regna" è il suo motto. È proprio in questo contesto che Paolo si riferisce alle "macchinazioni di Satana": sta parlando di perdono e riconciliazione. "Or a chi voi perdonate qualcosa, perdono anch'io... affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo i suoi disegni" (2° Corinzi 2:10-11).

Perciò, quando scoppiano inspiegabili litigi in famiglia, quando ci sentiamo stranamente irritati contro i nostri fratelli, non ignoriamo le macchinazioni di Satana! Riconosciamo che spesso c'è in mezzo la sua zampa, e combattiamolo con le armi spirituali. Soprattutto se siamo leaders nella chiesa, siamo esposti a questo tipo di attacco perché la nostra posizione è strategica per tutta l'opera di Dio nella nostra città, o qualunque sia la nostra sfera di influenza e di responsabilità.

Quando il pastore è colpito, le pecore vengono disperse (Marco 14:22), per cui siamo esposti "in prima linea" agli attacchi e ai tranelli del diavolo.

Un'altra tattica usata da Satana per provocare conflitti e divisioni è quella delle false dottrine: "Lo Spirito dice esplicitamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti ingannatori e a dottrine di demoni" (1° Timoteo 4:1-3). Diventa facile preda di questo tipo di inganno il credente che presuntuosamente rifiuta di riconoscere e di sottomettersi ai ministeri che Dio ha stabilito nella Chiesa e alla sapienza da essa accumulata nel corso dei secoli, piuttosto "affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale" (Colossesi 2:18).

Ai credenti di questo genere è facile che Satana si presenti "travestito da angelo di luce" (2° Corinzi 11:14) per impartire strabilianti "nuove rivelazioni" e "nuove dottrine" che non servono ad altro che a provocare divisioni, spaccature e guerre civili in mezzo al popolo di Dio, rendendolo inefficace nel combattimento contro il vero avversario.

Armatura

Certo, Satana ci può colpire solo se trascuriamo di indossare tutta l'armatura che Dio ha fornito per il nostra uso (Efesini 6:11-18). Non intendo trattare qui nAggiungi immagineel dettaglio tale armatura, certamente già nota alla maggior parte dei credenti. Voglio dire soltanto: Usiamola! Dio ci ha fornito tutto ciò che ci necessita per poter resistere e sconfiggere tutti gli attacchi e i tranelli del diavolo. Stiamo dunque saldi, combattiamo e saremo vittoriosi!

Non dimentichiamo infine che, quando Satana non riesce a sconfiggere la Chiesa con gli inganni, l'ultima carta che ha da giocare è quella dello scontro frontale, la persecuzione.

"Allora il dragone si infuriò... e andò a far guerra a quelli che... osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù" (Apocalisse 12:17). L'apostolo Paolo non aveva dubbi che era Satana a suscitare opposizioni, minacce e violenze contro la predicazione del Vangelo (1° Tessalonicesi 2:18). Anche il misterioso "angelo di Satana" al quale fu consentito di "schiaffeggiare" Paolo affinché non insuperbisse (2° Corinzi 12:7), secondo molti commentatori fu uno spirito al servizio di Satana che suscitava persecuzioni contro di lui.

Anche oggi in molti paesi del mondo quali la Cina, il Pakistan, l'Iran e l'Arabia Saudita molti nostri fratelli cristiani sono duramente perseguitati: minacciati, gettati in prigione, torturati, addirittura uccisi per la fede in Gesù. Non dimentichiamo dunque che, se Satana non riesce a fermarci con l'inganno, probabilmente tenterà di farlo con le maniere forti:

"Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati" (2° Timoteo 3:12).

Ma non temiamo, perché a tutti coloro che vinceranno, resistendo se necessario fino alla morte, è riservato una corona di vita. Non temiamo allora colui che può soltanto uccidere il corpo e poi non può fare più nulla contro di noi, ma piuttosto di mancare l'obiettivo di Dio per la nostra vita: "che portiate molto frutto, cosí sarete miei discepoli" (Giovanni 15:8).

(dal web)

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