venerdì 4 luglio 2008

Madre mia, fiducia mia

Per i figli della Madonna pensieri ed affetti corrono d’istinto a Maria. Come avviene per una persona amata. È un bisogno del cuore. È un moto spontaneo dell’anima. Spesso, però, non sappiamo come tradurre in parole cariche d’amore i sentimenti che ci urgono dentro, come compendiare in una sola battuta la nostra fede e la nostra devozione, la venerazione e le attese del nostro cuore. C’è un’invocazione che non mi stanco di ripetere e di raccomandare. È come una freccia infuocata d’amore che parte decisa dal cuore e va diritta al cuore della Madonna. È la giaculatoria che dice: “Madre mia, fiducia mia!”. È preghiera semplice e breve, profonda e traboccante d’amore. È accessibile a tutti, anche a chi non ha studiato. È praticabile da tutti, anche da quelli che sono oberati di impegni. Non chiede tempo, ma amore. Non stanca, ma fa ardere il cuore e lo pacifica. È la risorsa di chi ama. È il grido di chi lotta. È l’invocazione di chi trepida.
Madre mia!”. È il riconoscimento della sua missione nei nostri confronti; è la consapevolezza della nostra condizione: siamo suoi figli, a lei donati dal Figlio morente, posti sulle sue braccia e a lei affidati dal Salvatore del mondo.
Madre mia!”. È l’esclamazione esultante del bimbo che è felice tra le sue braccia, che si sente sicuro accanto al cuore della Madre di tutte le mamme. È la gioiosa meraviglia del credente, consapevole di ciò che lei è per lui e, soprattutto, di ciò che lui è per lei.
Madre mia!”. È professione di fede nella sua maternità spirituale. È atto d’amore verso una madre così tenera. È consolante certezza del suo accompagnamento efficace e costante.
“Fiducia mia!”. Tu, o Maria, sei il “cuore” e il volto materno di Dio. In te, o Vergine benedetta, io contemplo l’icona della divina tenerezza, la pura trasparenza della santità a cui anelo.
Fiducia mia!”. Tu sei “l’Onnipotente per grazia” e questo mi riempie di serenità e di pace. Tu conosci i miei bisogni e intervieni, anzi “la tua benignità… liberamente al dimandar precorre” (Dante Alighieri). Tu “brilli davanti al peregrinante popolo di Dio come segno di sicura speranza e di consolazione” (Lumen Gentium), e perciò “cresce lungo il cammino il mio vigore” (Sal 84,8).
“Fiducia mia!”. Tu sei l’aiuto di cui ho bisogno nel mio viaggio tra le tribolazioni e i pericoli. Tu l’avvocata di grazia e il modello di santità. Tu, Madre di misericordia, mi “dischiudi il cammino verso il Regno dei cieli”. E quando le difficoltà della vita rendono incerto il mio passo e mettono a dura prova la mia fiducia e la mia speranza, io - come l’orante della Bibbia – “non cesso di sperare, moltiplicherò le tue lodi” (Sal 71); ripeterò decine, anzi centinaia di volte:
“Madre mia, Fiducia mia!”.

† Giuseppe Costanzo

Arcivescovo