venerdì 4 luglio 2008

Maria, donami Gesù, donami a Gesù

Quando il rapporto con Maria diventa maturo, anche la domanda si fa essenziale. Non si pensa più ai doni, ma al Datore dei doni. Non più alle grazie, ma alla sorgente di ogni grazia. Ecco, allora, una preghiera tanto cara al suo Cuore di Madre: “Maria, donami Gesù, donami a Gesù”.
“Donami Gesù”. L’anima che ha familiarità con la Madonna, che ha imparato da lei come pregare e che cosa domandare, non si attarda in richieste di cose marginali, ma va subito all’essenziale: “Dammi Gesù”. Non indugia su favori che è pure legittimo chiedere, ma va al cuore del problema: ella sa che il pane è necessario, ma che non è tutto; sa che il denaro è importante, ma che non basta a renderci contenti; sa che la tavola piena di vivande non sazia, se il cuore è vuoto di certezze; sa che anche i cibi più raffinati sono privi di sapore, se manca la pace dell’anima. Sa che perfino la salute è un bene inestimabile, ma perde di valore di fronte alla sapienza del cuore e comunque non placa il bisogno di felicità. L’anima che si è lasciata educare da Maria e che ha assimilato la sua spiritualità, chiede Gesù, vuole Gesù. Egli è il senso della vita e il segreto della storia. È Colui che ci conosce e ci ama. È l’amico della nostra vita e il compagno di viaggio. Egli è il nostro Maestro e il nostro Redentore, il pane per la nostra fame e l’acqua viva per la nostra sete.. Egli è il Pastore che offre la sua vita per noi. È la nostra guida, il nostro esempio, il nostro conforto e alla fine – lo speriamo – la pienezza eterna della nostra esistenza. Gesù è tuo Figlio, o Maria, o benedetta fra tutte le donne. Tu, a Betlemme, l’hai offerto al mondo e ogni giorno continui a donarlo a quanti ne sono innamorati.
“Donami a Gesù”, o Madre buona e tenera. Strappami al male che mi seduce, alla menzogna che mi inganna, al peccato che mi invecchia. Spezza le catene che mi tengono prigioniero degli idoli di turno, asservito ai tanti padroni che mi tolgono libertà e dignità, accecato dalle lusinghe che rendono corto il respiro e ristretto l’orizzonte. Liberami dalla paura, dall’egoismo e dalla diffidenza, che paralizzano ogni slancio e bloccano ogni desiderio di vita nuova e di amore fedele.
“Donami a Gesù” e aiutami ad accoglierlo nell’intimo del cuore. Egli riempie di luce la mia solitudine e mi dona il gusto della vera libertà. È vero, Egli contesta i miei pensieri, scombina i miei programmi, manda in crisi le mie certezze, ma lo fa perché mi ama e perché vede meglio della mia ristrettezza di vedute. Mi guasta i progetti, ma non mi rovina la festa; e anche quando mi disturba il sonno, non mi toglie la pace.
“Donami a Gesù, ma non permettere che la mia fede in Lui e il mio amore per Lui mi tenga estraneo alle sofferenze dell’uomo e alle tragedie della storia. Fammi sempre memore che non posso amare il Dio invisibile se non amo i fratelli che vedo. Dammi l’attenzione e la passione per questo mondo, in cui si prepara la materia del mondo rinnovato, ma tiene sempre desto in me il desiderio della patria beata. Fammi capace, o Madre, di consegnarmi fiduciosamente a Lui e di abbandonarmi totalmente in Lui, in quell’unione intima di cui il cuore ha struggente nostalgia.

† Giuseppe Costanzo

Arcivescovo

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