mercoledì 12 novembre 2008

La Preghiera


La preghiera grido che nasce dalla nostra povertà

«Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18,8).

Se è vero che per pregare bisogna credere è anche vero che per credere bisogna pregare. La preghiera perseverante è espressione e nutrimento della fede in Dio.


Pregare è fare silenzio per ascoltare Dio
La preghiera cristiana prima che parola implorante è silenzio profondo per ascoltare e accogliere in sé la parola di Dio. Le persone entrano in comunione ascoltandosi. Noi entriamo in comunione con Dio e ci disponiamo a fare la sua volontà ascoltandolo.

Come la fede, anche la preghiera nasce dall’ascolto: è una risposta vitale, ma anche verbale. Questa assumerà varie forme: un’azione di grazie, una contemplazione piena di ammirazione, una professione di fede, una dichiarazione di impegno, una domanda.
Anche la preghiera di domanda è una risposta all’invito di Cristo a «pregare sempre, senza stancarsi» (Lc 18,1). Ma qual è il significato della preghiera di domanda? Non è certamente quello di pretendere che egli faccia al nostro posto quello che dovremmo fare noi. La preghiera di domanda è riconoscere il limite della condizione umana, è costatare che la liberazione totale e la piena realizzazione di sé non dipendono unicamente dall’uomo.
L’uomo non può salvare se stesso. Manifestare a Dio «tutti» i propri bisogni e desideri è sottoporli alla sua luce, è vedere se sono legittimi o no. L’uomo è veramente ciò che domanda; le richieste gli vengono spontanee: dirle a Dio è vagliarle e purificarle.

La preghiera di domanda: un atto di verità e di fede
La preghiera di domanda è sengo di fiducia in Dio.Quando siamo certi che una persona ci vuole veramente bene, con spontaneità le chiediamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno e che è buono. San Giovanni definisce la fede come «credere all’amore di Dio per noi». Ebbene, il credente ha una fiducia così grande nel suo Dio, che a lui domanda tutto con semplicità e a lui si rimette. La parabola del giudice iniquo e della vedova ostinata richiama la necessità di pregare senza disarmare, anche se il Signore tarda e sembra sordo a tutte le nostre suppliche. L’argomento di Gesù è semplice: se un giudice iniquo finisce per darla vinta alla vedova, quanto più Dio che è giusto ascolterà il nostro grido d’aiuto.

Pregare non è forzare Dio a fare la nostra volontà
La preghiera cristiana non è una richiesta di intervento immediato di Dio, non è una formula magica che risolve i problemi, ma aderisce ed accetta la libertà e la pazienza di Dio.
Altrove, nel vangelo di Luca, Gesù ci dice che Dio ci darà non tanto quello che chiediamo, ma lo Spirito Santo per comprendere il significato di quello che ci capita e per essere suoi testimoni.
«Se voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!» (Lc 11,13).
La preghiera di domanda «esemplare» è quella di Gesù nel Getsemani: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» (Lc 22,42). Il credente non vuole «piegare» Dio a fare la propria volontà, utilizzarlo per compiere i propri desideri, ma ottenere la grazia di conformare la propria volontà alla sua. Lui solo sa ciò che è veramente nostro bene.
La preghiera di domanda, quando è autentica, è sorgente di impegno per cominciare a fare quello che chiediamo. Pregare per la pace, spinge ad impegnarci per la pace; pregare perché cessino le sofferenze, spinge ad aiutare chi soffre... Per questo non deresponsabilizza mai l’uomo, anzi lo responsabilizza maggiormente.«Chi prega si fa prima di tutto attento alla parola di Dio, per rendersi disponibile nella fede ad accogliere la chiamata che viene da lui. Manifesta al tempo stesso la speranza nel futuro di Dio che la preghiera in qualche modo anticipa e promuove. Dà anche una testimonianza di carità tanto è stretto il legame che unisce colui che prega a Dio. Partecipa infine alla vita del mondo, perché si sente impegnato in tutto ciò che fa venire il Regno. In tal modo la preghiera è l’atto più significativo del vivere cristiano».
(CdA, pag. 392).

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