Il Sacerdote rende presente Gesù
Gesù ha voluto condizionare la sua presenza eucaristica al segno del pane e del vino. Se manca il pane e il vino non vi può essere la presenza eucaristica.
Gesù ha voluto condizionare la sua presenza di Pastore, di Maestro e di Salvatore all'azione e alla collaborazione del suo Ministro Sacerdote.
Ecco alcuni punti evangelici di riferimento che devono trovare il loro riscontro nella vita e nell'attività apostolica del Sacerdote.
1) «Siate miei imitatori come io lo sono di Cristo» può dire san Paolo ai suoi fedeli. Questo deve poter dire il Sacerdote ai fedeli per essere credibile.
2) «La mia dottrina non è mia, ma è del Padre mio», dice Gesù, e ancora: «Tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi».
Così il Sacerdote deve essere la bocca della verità perché egli non insegna ai fedeli delle opinioni, ma solo quello che insegna la Chiesa nel suo Magistero.
Se il Sacerdote non è con il Papa non è nemmeno con Gesù.
3) Gesù dice: “io santifico me stesso perché questi siano santificati nella verità».
Così i fedeli saranno santi se il Sacerdote è santo. «Il mondo cammina sulle orme dei Sacerdoti», è stato detto.
4) «Venite a Me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed Io vi darò ristoro», dice il Signore.
E questo l'atteggiamento interiore che deve animare il Sacerdote perché attraverso il suo ministero i fedeli scoprano la presenza di Gesù Consolatore e Salvatore.
In questo senso il Sacerdote deve «essere mangiato» dai fedeli, proprio come il Corpo di Cristo, che diventa Cibo e Nutrimento spirituale per le anime.
Ricordiamo il Vangelo che ci presenta Gesù e i dodici che non hanno nemmeno il tempo per prendere cibo e riposarsi...
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