domenica 28 ottobre 2012

IO SONO IL PANE CHE DA LA VITA


SE VUOI AVERE LA VITA
In verità, in verità vi dico: chi crede in Me ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende nel cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo. In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo resusciterò nell'ultimo giorno.
Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.
Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che man­gia di me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i vostri padri e moriro­no. "Chi mangia questo pane vivrà in eterno". (Giovanni, 6,47-58). 

MERAVIGLIOSO CONVITO CHE DA GIOIA SENZA FINE!
L'Unigenito Figlio di Dio, volendoci partecipi della sua divi­nità, assunse la nostra natura e si fece uomo per far di noi da uomini dèi.
Tutto quello che assunse, lo valorizzò per la nostra salvezza. Offrì infatti a Dio Padre il suo Corpo come vittima sull'altare della Croce per la nostra riconciliazione.
Sparse il suo Sangue facendolo valere come prezzo e come lavacro, perché, redenti dalla umiliante schiavitù, fossimo pu­rificati da tutti i peccati.
Perché rimanesse in noi, infine, un costante ricordo di così grande beneficio, lasciò ai suoi fedeli il suo Corpo in cibo e il suo Sangue come bevanda, sotto le specie del pane e del vino.
O inapprezzabile e meraviglioso convito, che dà ai commen­sali salvezza e gioia senza fine! Che cosa mai vi può essere di più prezioso? Non ci vengono imbandite le carni dei vitelli e dei capri, come nella legge antica, ma ci viene dato in cibo Cri­sto, vero Dio.
Che cosa di più sublime di questo Sacramento?
Nessun sacramento in realtà e più salutare di questo: per sua virtù vengono cancellati i peccati, crescono le buone disposi­zioni, e la mente viene arricchita di tutti i carismi spirituali. Nel­la Chiesa l'Eucaristia viene offerta per i vivi e per i morti, per­ché giovi a tutti, essendo stata istituita per la salvezza di tutti.
Nessuno infine può esprimere la soavità di questo Sacra­mento. Per mezzo di Esso si gusta la dolcezza spirituale nella sua stessa fonte e si fa memoria di quella altissima carità, che Cristo ha dimostrato nella sua Passione.
Egli istituì l'Eucaristia nell'ultima Cena, quando, celebrata la Pasqua con i suoi discepoli, stava per passare dal mondo al Padre.
L'Eucaristia è il memoriale della Passione, il compimento del­le figure dell'Antica Alleanza, la più grande di tutte le meravi­glie operate da Cristo, il mirabile documento del suo amore im­menso per gli uomini.
Dalle "Opere" di S. Tommaso d'Aquino. 

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